Prende la rincorsa da lontano, La Civiltà cattolica, per correre verso il futuro. Torna al carattere Bodoni che ha caratterizzato la rivista fino al restyling del 1971. Ma, contemporaneamente, sbarca sui tablet e sugli smartphone. Una rivista che continua a essere «audace», come la definì Paolo VI, «giovanile e pugnace». E se, nel 1850, quando nacque sotto Pio IX, era rivoluzionario usare la stampa, oggi il "collegio degli scrittori" si mette alla prova delle nuove tecnologie.
«Dietro la rivoluzione digitale», ha sottolineato padre Federico Lombardi, gesuita e direttore della Sala Stampa vaticana, nel corso della conferenza stampa di presentazione del primo numero rinnovato della rivista, «c’è una continuità profonda della missione». Che per i gesuiti significa, innanzitutto, come ha spiegato padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà cattolica, «non solo commentare, ma intuire ciò che avverrà, indovinare i segni dei tempi». Rivolgersi a tutti, con linguaggio universale, traducendo in modo comprensibile gli anni di studio, approfondimento, analisi che anima gli scrittori. Sia il collegio vero e proprio (composto da sette membri), sia i gesuiti che, soli, possono scrivere sulla rivista.
Una rivista le cui bozze prima di andare in stampa sono sottoposte al controllo della Segreteria di Stato vaticana: «Il consolidato legame tra la Santa Sede e Civiltà cattolica è uno dei motivi di autorevolezza della rivista, anche se a volte ha un prezzo», ha commentato padre Lombardi. «Un dialogo», ha precisato monsignor Claudio Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali, «che è costruttivo e stimolante».
Monsignor Celli, ricordando i cinque anni in cui è stato sottosegretario alla seconda sezione della Segreteria di Stato, ha voluto sottolineare che «in quegli anni ci vedevamo spesso con l’allora direttore, padre Salvini. Insieme discutevamo anche per una mattinata intera dei suggerimenti che la Segreteria di Stato aveva su singoli articoli o parti di essi». Un ruolo che attualmente svolge monsignor Antoine Camilleri. Nel suo intervento, il sottosegretario ha ricordato che le innovazioni che Civiltà cattolica ha attuato «rafforzano e rendono ancora più attuale questa storica rivista, la più antica d’Italia che non mai ha interrotto le pubblicazioni».
Tra le novità importanti, oltre al restyling grafico anche l’accordo con il motore di ricerca Google che permette la consultazione gratuita dell’archivio fino al 2008 e quella a pagamento dal 2008 a oggi. La possibilità di leggere la rivista (sottoscrivendo l’abbonamento cartaceo a 80 euro) sui tablet, telefonini, kindle e Windows 8; il continuo aggiornamento di Facebook, il profilo Twitter e il lancio di alcune nuove rubriche. «In particolare "Focus"», ha sottolineato padre Spadaro, «che si occuperà non solo di attualità politica, ma anche economica e sociale e "Vita della Chiesa", per cercare di capire i fatti che avvengono, e nuovo spazio sia al mondo scientifico che alla musica».