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mercoledì 11 settembre 2024
 
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Arte e spiritualità, una mostra di Giuseppe Afrune alla Casa Sollievo della Sofferenza

16/05/2024  Le sue opere esposte nell'ospedale di Padre Pio, che gli apparve in sogno indicandogli una via mistica al suo talento pittorico

Giuseppe Afrune con la moglie Elisabetta accanto al ritratto di don Alberione.
Giuseppe Afrune con la moglie Elisabetta accanto al ritratto di don Alberione.

L’arte come via di speranza. È un concetto che si sta affermando con forza, dalla Biennale di Venezia, col padiglione della Santa Sede allestito nel penitenziario femminile della Giudecca a molte delle iniziative culturali che si stanno programmando, anche nei presidi sanitari, per il prossimo Giubileo. Il pittore Giuseppe Afrune, 70 anni, originario di Poggiardo (Lecce) che oggi vive e opera a Specchia, non lontano da Alessano, luogo natio di don Tonino Bello, ritrattista di Papi e Cardinali, autore di opere a tema sacro custodite nelle basiliche di Assisi, San Giovanni Rotondo e altre chiese mete di pellegrinaggi da tutto il mondo, questa prospettiva l’ha abbracciata da tempo.

Un ritrtatto di padre Pio esposto alla mostra.
Un ritrtatto di padre Pio esposto alla mostra.

 Sua la rivisitazione della prima copertina di Famiglia Cristiana con il Gesù Bambino benedicente, per i 90 anni del nostro settimanale, poi donata, il 28 aprile 2022, al centro di cure palliative pediatriche del Bambino Gesù a Passoscuro, nel comune di Fiumicino, ma anche la Madonna dei Mandarini allo Spallanzani di Roma, in piena pandemia. Ma pochi sanno, per la sua riservatezza, che c’è una un’intera mostra permanente di sue opere alla Casa Sollievo della Sofferenza, l’ospedale voluto da San Pio da Pietrelcina. Un’esposizione con dietro una storia che ha dei tratti misteriosi e affascinanti.

Da sinistra, Afrune, Mariella Enoc, Luciano Regolo, don Stefano Stimamiglio e don Antonio Rizzolo accanto alla rivisitazione del pittore della prima copertina di Famiglia Cristiana dedicata a Gesù Bambino.
Da sinistra, Afrune, Mariella Enoc, Luciano Regolo, don Stefano Stimamiglio e don Antonio Rizzolo accanto alla rivisitazione del pittore della prima copertina di Famiglia Cristiana dedicata a Gesù Bambino.

Bisogna sapere che la vita e l’arte di Giuseppe hanno subito una vera e propria svolta attorno agli anni Ottanta. Fino ad allora si concentrava nelle sue opere, sulla sensualità femminile. Poi l’incontro con la mistica calabrese, oggi Serva di Dio, Natuzza Evolo, da cui aveva accompagnato con scetticismo la moglie Elisabetta. Lei lo colpì nell’anima, chiedendogli fra l’altro di mettere il suo talento al servizio di Gesù e della Madonna. Di lì a breve fece un sogno. Era Padre Pio che gli disse di fare 25 quadri «per un luogo di sofferenza». «Ci misi un anno e mezzo a fare questo lavoro (ne feci in realtà 26)  e altri quattro e mezzo passarono prima che capissi a quale posto si riferisse la mia visione onirica. Finché nel 2005 non venne l’allora vescovo di San Giovanni Rotondo monsignor D’Ambrosio a chiedermi delle tele per l'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, di cui ricorrevano i 50 anni dalla fondazione.  Il ventiseiesimo quadro, mettendoli tutti a una certa distanza al terzo piano, dove si trovano tuttora, non trovò posto e lo portò con sé il Vescovo». Ogni mattina da allora tantissimi ammalati, passano da lì e si raccolgono in preghiera, così pure medici e operatori sanitari. Che cosa prova Afrune per tutto questo? «Solo la speranza che questi quadri possano davvero recare conforto a tante persone preoccupate o addolorate, ho pregato molto prima di ultimarle, come faccio sempre da quando oa abbracciato la fede», dice l’artista che ha anche fondato un seguitissimo cenacolo mariano di preghiera, seguito spiritualmente da vescovi e sacerdoti, che organizza frequenti pellegrinaggi nei santuari sparsi per l’Italia.

 

Afrune con Fatima Lucarini, al centro, ed Elisabetta.
Afrune con Fatima Lucarini, al centro, ed Elisabetta.

La tecnica di Afrune è particolare: le sue opere sono realizzate ad affresco con l’utilizzo di un impasto composto da sostanze naturali che esaltano l’effetto del colore. Che cosa chiede Afrune a Gesù, Maria, ai santi (suo anche un ritratto espressivo del Beato Alberione, custodito nella sede della San Paolo periodici) che dipinge in raccoglimento spirituale? «Ciò che chiede in questo momento ogni persona che ama il Signore: la pace. Possa davvero il Santo Spirito illuminare le coscienze dei governanti perché cessino i bombardamenti e le violenze».

 
 
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