Le rette rimangono stabili. Ma troppi bambini sono in attesa di un posto un asilo nido. E' il risultato dell'Indagine 2015 dell'Osservatorio nazionale prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva (che fornisce un quadro generale sulle spese sostenute dalla famiglie italiane per i servizi pubblici locali). Dall'indagine emerge che la retta media mensile per l'asilo nido si aggira intorno a 311 euro, con differenze anche molto evidenti a livello provinciale e regionale.
Si va dalla retta più cara, quella della Valle d'Aosta (440 euro) alla più economica, quella della Calabria (164 euro). Fra le province, Lecco è la più costosa (515 euro), Catanzaro la meno esosa (100 euro). La città più costosa si conferma Lecco, seguita da Sondrio, Belluno, Cuneo, Alessandria, Imperia, Cremona, Trento, Aosta, Mantova (che subentra a Bolzano): tutte nelle regioni settentrionali, con più alta concentrazione in Lombardia.
Ma se le tariffe rispetto allo scorso anno non subiscono grandi variazioni, sono ancora troppi i bambini "in cerca di asilo". Gli asili nido pubblici sono in totale 3.978, con il numero più elevato in Emilia Romagna (619 strutture), seguita da Lombardia; quelli privati sono 5.372. A livello nazionale il 59% dei posti sono offerti dalle strutture pubbliche, il 41% da quelle private, concentrate soprattutto in Lombardia.
Secondo i dati Istat, meno del 12% dei bimbi da zero a due anni usufruisce degli asili comunali (con grandi variazioni fra le regioni). Un bambino su cinque resta in attesa di un posto, con punte del 67% in Basilicata e del 51% in Valle d'Aosta.
(foto Reuters)