E' nato il terzogenito di William e Kate, nell’ala Lindo Wing del Saint Mary Hospital di Londra dove sono nati George e Charlotte e il loro padre William. Come tutti i membri della famiglia reale, e a maggior ragione gli eredi al trono, anche i principini fin dalla nascita sono destinati a un ruolo pubblico e sottoposti a un rigido cerimoniale. Vediamone alcune regole.
Il terzogenito di Kate ha già infranto il cerimoniale una volta, molto prima di venire il mondo: regola vorrebbe infatti che la gravidanza fosse annunciata non prima e non oltre la 12ma settimana, ma i malesseri di Kate hanno costretto la duchessa di Cambridge ad annullare alcuni impegni ufficiali e a rendere nota la gestazione un po’ prima del previsto.
Tradizione vuole che non si sappia se il Royal Baby sia maschio o femmina fino al momento della nascita, tradizione che è stata fin qui rispettata, come il fatto che la nascita di un bambino sia considerata un evento squisitamente femminile: dunque niente padri in sala parto.
Finché Diana non ha rotto il protocollo facendo nascere i figli al Saint Mary Hospital, i piccoli della famiglia reale nascevano a Buckingham Palace, storicamente alla presenza di un “testimone” in sala parto che potesse garantire che la nascita fosse avvenuta e la regolarità della situazione. Una tradizione risalente alla notte dei tempi quando le monarchie e il potere erano meno trasparentid di ora e che è stata definitivamente accantonata prima della nascita del Principe Carlo.
Il nome del nuovo nato di solito non si conosce che qualche giorno dopo la nascita, in genere viene registrato con tre o quattro nomi, la legge britannica prevede che la registrazione avvenga non oltre i 42 giorni dalla nascita. Consuetudine vuole i principi della famiglia reale britannica, non usino un cognome: in momenti formali o cerimonie i figli dei duchi di sangue reale si fregiano del titolo di principe o principessa, seguito dal loro nome di battesimo e dal feudo su cui poggia il titolo paterno. Mary Alice, Victoria e Alexandra i nomi più gettonati tra i bookmakers per una bambina, Arthur, Albert, Frederick, James e Philip, invece, per un eventuale maschietto.
Quando il bimbo nasce la prima a saperlo è la Regina, fino alla nascita di Geoge tradizione voleva che fosse un messo ad avvisarla, ma con George le cose sono cambiate e la Regina Elisabetta ha saputo della nascita del bis nipotino come ogni bis nonna da una telefonata di William, papà del bambino. A seguire vengono informati gli altri membri della famiglia reale e i nonni materni.
I sudditi del regno apprendono, invece il lieto evento da 62 colpi sparati a salve dalla Tower of London e 42 da Green Park e da un banditore che per i suoi abiti tradizionali sembra sbucato dal Medioevo in cui il bando annunciato a voce si rendeva necessario per la popolazione in larga parte analfabeta. La nascita viene anche annuciata per iscritto con un bando affisso dietro la cancellata di Buckingham Palace, anche se per gli ultimi nati è arrivato prima il tweet ufficiale della casa reale: la tradizione si adegua allo spirito del tempo.
Quanto alla conoscenza del nuovo nato: già dalla nascita di William è diventata tradizione la foto del piccolo davanti alla clinica, in braccio alla mamma e accanto a papà, vestito con un abitino tramadato tra le generazioni. Ma il momento in cui si vede finalmente bene è alla prima foto ufficiale.
Ogni indiscrezione riguardate il parto è protetta dal vincolo di segretezza fatto firmare a medici, ostetrici e infermieri. A dispetto dell’antichità delle tradizioni la casa reale inglese si è adeguata a un istituto molto moderno: i papà della famiglia reale vanno in congedo parentale.
Dato l’onere del compito i membri della famiglia reale abbondano di padrini e madrine: per tradizione sono sei, ma George e Charlotte ne hanno cinque, nessuno dei quali membro della famiglia reale.