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Nuovo assalto terroristico nel cuore dell’Europa. Viene colpita ancora la Francia e questa volta è presa d’assalto una chiesa cattolica a Saint-Étienne-du-Rouvray, presso Rouen, in Normandia. Due uomini armati di coltelli sono entrati nella chiesa durante la Messa del mattino, verso le 9.45, e hanno preso in ostaggio il parroco, due suore e altri due fedeli. Una suora, riuscita ad allontanarsi, ha dato l’allarme. Arrivata in forze, la polizia ha compiuto un blitz con gli agenti delle forze speciali dopo circa 40 minuti. I due assalitori sono stati uccisi, ma prima di essere abbattuti dai poliziotti sono riusciti a uccidere l'anziano sacerdote che stava celebrando la messa, sgozzandolo. Si chiamava Jacques Hamel e aveva 86 anni. Nel 2008 aveva festeggiato il mezzo secolo di sacerdozio. Un parrocchiano, anche lui ferito, è in condizioni gravissime. Sul luogo è accorso il vicario generale della diocesi, Philippe Maheut. L’arcivescovo di Rouen, monsingor Dominique Lebrun, che si trova a Cracovia per le Giornate mondiali della gioventù, ha annunciato che tornerà immediatamente in Francia. A Saint-Étienne-du-Rouvray sono arrivati il presidente della Repubblica François Hollande e il ministro dell’interno, Bernard Cazeneuve. Il Capo dello Stato ha condannato l'«ignobile» assalto alla chiesa, dicendo che l'attentato è stato perpetrato da due individui che hanno agito «in nome dell'Isis».


Il primo ministro Manuel Valls ha dichiarato su Twitter: “La Francia intera e tutti i cattolici sono straziati. Faremo blocco”. Sulla vicenda indaga la procura anti terrorismo di Parigi. Per il momento non ci sono rivendicazioni del gesto terroristico. Il sanguinoso assalto alla chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray arriva 12 giorni dopo la strage di Nizza e alimenta il clima di tensione in una Francia sotto stress, dove i ripetuti attacchi terroristici hanno ormai mandato in frantumi la “concordia nazionale” che teneva unito il Paese nel momento del dolore. Proprio un mese fa il capo dei servizi segreti (DGSI) Patrick Calvar, davanti alla Commissione d’inchiesta parlamentare sugli attentati del 13 novembre a Parigi, aveva detto: “Siamo al limite della guerra civile”, aggiungendo che la Francia avrebbe potuto reggere ancora uno o due attentati, prima di un inevitabile conflitto. Dopo quel suo intervento ci sono stati la strage di Nizza del 14 luglio e oggi l’assalto alla chiesa in Normandia. Dopo la sera maledetta di Nizza, il parlamento francese ha prorogato di tre mesi lo stato di emergenza e il primo ministro Manuel Valls era stato esplicito: “E’ duro dirlo, ma ci saranno altri attentati, moriranno altri innocenti”. Forse però neppure lui si aspettava un assalto a una chiesa, durante la messa, in una comune di neppure 30.000 abitanti nel nord della Francia. Un evento imprevedibile e che, ora, purtroppo, si può considerare perfettamente ripetibile. In Francia o altrove.
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