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sabato 07 settembre 2024
 
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Assisi, la sete di pace degli Amici del Centrafrica

19/09/2016  Da anni lavorano per quel popolo, in silenzio ma con risultati straordinari. L'impegno tenace e cocciuto per i poveri e gli ultimi degli ultimi dell'associazione lombarda "Amici del Centrafrica"

Gli hanno raccontato la storia di un impegno tenace e cocciuto per i poveri e gli ultimi, nato per amore dell’Africa. Loro sono una piccola associazione lombarda di Limido Comasco e da 15 anni aiutano la piccola repubblica del Centrafrica, il Paese più povero del mondo, a cui Papa Francesco ha dedicato un attenzione particolare andando nella capitale Bangui ad aprire la prima porta santa del Giubileo della misericordia. Il nome dell’Associazione è “Amici del Centrafrica” (www.amicicentrafrica.it) appellativo che mette in rilievo la cosa più importante, cioè l’abbraccio e l’affetto per un popolo che sta in fondo alla fila.
Da anni lavorano per quel popolo, in silenzio, ma con risultati straordinari. Hanno fatto quindici scuole in un Paese dove la metà della popolazione è analfabeta. Hanno costruito un dispensario per gli handicappati e hanno adottato un villaggio dove abitano i pigmei gli ultimi degli ultimi nel piccolo Paese africano. Sono venuti ad Assisi all’ incontro “Sete di pace” organizzato ad Assisi dalla Comunità di Sant’Egidio per raccontare l’impegno al presidente della Repubblica Centrafricana Faustin-Archange Tuodera.
Amici per il Centrafrica è stata fondata da Carla Pagani nel 2001 che ha riunito intorno a sé amici e volontari. Ad oggi grazie all’impegno dei sostenitori e alle donazioni, è stato possibile edificare e sostenere: 15 scuole, 2 dispensari, 2 centri sanitari, 1 centro di riabilitazione per portatori di handicap, 1 centro odontoiatrico. Da segnalare, in particolare, le iniziative a favore del villaggio dei pigmei Aka a Ngouma.
L’Associazione si occupa anche di sostegno economico e di formazione professionale. Ha aperto il primo centro di formazione socio-pedagogico riconosciuto in Repubblica Centrafricana, che forma la classe docente del paese. Dice il presidente Pierpaolo Grisetti: “E’ stata un’emozione poter incontrare e stringere la mano al presidente della Repubblica Centrafricana il Paese per cui la nostra associazione ha lavorato e sta lavorando tanto per conservare il sorriso sui volti dei tanti bambini e ragazzi che hanno visto tante guerre e tante atrocità. Grazie al contributo di tante persone generose noi saremo sempre al loro fianco”. L’impegno di una piccola associazione della provincia italiana è il segno che si può fare molto anche senza organizzazioni speciali di cooperazione allo sviluppo. La Repubblica Centrafricana è in cima anche preoccupazioni del governo italiano oltre che del Papa. Dopo la visita di Bergoglio dell’anno scorso è stata avviata una cooperazione tra il Bambino Gesù, l’ospedale del Papa a Roma e le strutture sanitarie del Paese. E ad ottobre a Bangui si recherà per tre giorni una missione del governo italiano guidata dal vice-ministro degli esteri Mario Giro.

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