«Nell’oltre-tutta-luce Noi c’Incantiamo in Te,
che Ti Rifletti
E ci Sorprendi al Riderti Pasquali».
Anche quest'anno don Giovanni Costantini, sacerdote e poeta vicentino, ha inviato alla redazione di Famiglia Cristiana il suo augurio in versi. Lo fa in occasione del Natale e della Pasqua, le due grandi feste del cristianesimo.
La poesia del sacerdote questa volta ha per titolo Un popolo pietoso e si configura come una meditazione sulle tradizioni pasquali della nostra fede, nel quale i riti religiosi dei nostri giorni evocano il gesto pietoso delle donne che "detergono"
il Cristo dalla morte.
Ricevuto questo dono, lo porgiamo a voi, lettori, come sentito augurio per un Pasqua serena e illuminata dal Cristo risorto.
UN POPOLO PIETOSO
1
Tre Donne Pie crepuscole
A denudarti,
Altare, e dalla morte Ti Detergono.
Nel Vespro, Due Discepoli
di spalle e di ginocchia Ti Depongono
nella tomba, mia Pietra Palpitante.
Fedeli della notte,
finalmente, veniamo a Visitarti,
Sepolto dell’Attesa.
2
Dall’ombra un Grigio ci Benedice
Con Due Candele a Croce,
spente, mio Cristo Morto.
E all’improvviso Splendi
Cero Pasquale,
nostro Kyrios Risorto.
Là: negli Eccelsi della Mezzanotte
Le vostre Fiaccole,
Eterni Tre.
3
Qua giù lo scoppio
E il Sasso Sepolcrale
precipite negli inferi.
L’Antichissimo Velo
Del Tempio a scindersi
Da cima a fondo: Apocalisse nostra.
Nell’oltre-tutta-luce
Noi c’Incantiamo in Te, che Ti Rifletti
E ci Sorprendi al Riderti Pasquali.
4
Le Nonne ridipingono di Rosso
I poveri mattoni
Di queste nostre case contadine.
Le Mamme nelle corti
Lavano fino al chiaro delle vene
Le tavole di noce.
E le Sorelle increspano di Bianco
ogni porta e finestra
al Tuo Impetuoso Entrare.
5
Ciascun uovo celato nelle siepi,
che a germogliare tornano,
si Schiude al Volo.
Corrono fuori
Tutte le Donne nello Scialle Candido:
in Te che Ascendi: Estatiche.
E, sulla soglia, il Vecchio della Casa
Ti vede mentre Siedi a Quella Destra
dell’Antico dei Giorni.
6
Cinquanta trombe e il Vento
Pentecostale in Lingue
di Fuoco che AlleluJano.
Poi, negli azzurri,
da dovunque Colombe
Scendono Silenziose.
E dai becchi ci piocono
Fiori Versicolori che portiamo
In Rogazione a fecondare i campi.
7
Trapasso, Tuo Poeta,
nel Cerchio dei Fratelli che mi Cantano:
“Regina Caeli”.
Come, altrimenti, Madre,
il Menestrello Tuo
potrebbe a Te Venire?
Mia Tota Pulchra, in Te
il Più Bello di tutti ho Contemplato
e I Tre Venusti all’Imbearmi Intermine.
Su alcune Tradizioni della Pietà Cattolica lungo il Tempo Pasquale.
Con Il Nostro Risorto
nella Pasqua del 2014
Giovanni Costantini