Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 12 settembre 2024
 
dossier
 

Bagnasco: «Genova è decisa a rialzarsi»

14/08/2019  Si è conclusa nella commozione la Messa per il primo anniversario dal crollo del ponte Morandi a Genova officiata dall’arcivescovo, Angelo Bagnasco alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. «Abbiamo incisi nei cuori quei giorni, quell’Apocalisse che ci ha lasciato senza respiro».

Era gremito il capannone sotto la nuova pila 9 del viadotto dove è stata celebrata la messa dall'Arcivescovo della città, il cardinale Angelo Bagnasco. La cerimonia ha avuto inizio con la lettura dei nomi delle 43 vittime e si è interrotta alle 11.36, ora della tragedia. Campane a lutto, il suono delle sirene delle navi in porto e i clacson dei tassisti hanno ricordato il crollo.

«A distanza di un anno dal tragico crollo del ponte Morandi. Genova è qui, e con noi prega per le vittime, angeli della Città. Li pensiamo nella luce, tra le braccia di Dio; e con gli occhi della fede li vediamo affacciarsi dalla finestra del cielo mentre pregano per i loro cari, per tutti noi: Genova non li dimenticherà mai. Abbiamo incisi nel cuore quei giorni, quell’ apocalisse che ci ha lasciati senza respiro, che ci ha fatti sentire svuotati, come se tutto – d’improvviso – fosse precipitato nel buio. Come in quei momenti di lutto, la Città rinnova il suo abbraccio ai familiari delle vittime: siamo consapevoli che nessuno di noi può colmare il vuoto dei loro cari, ma umilmente e, con grande rispetto, vogliamo stringerci a loro perché non si sentano troppo soli. Anche le parole del Santo Padre Francesco ci fanno sentire il suo affetto e la sua vicinanza: di cuore lo ringraziamo» sono state le prime parole dell’Omelia di Bagnasco.

Che dal ricordo della morte e del dolore ha virato verso la luce: «Abbiamo stampata nell’anima, però, anche una luce che ha sfidato l’oscurità di quei momenti funesti; una luce che man mano si è ingrandita, che si è fatta largo tra le macerie alla ricerca di vita: è la luce dei soccorritori sbucati da ogni dove, come se fossero miracolosamente pronti ad essere presenti e operativi. È stato solo dovere? No, è stato anche amore. Era la luce dell’amore che da quelle macerie è scaturita insieme all’immenso dolore. E quell’amore si rivestiva di perizia, di speranza, di ostinato coraggio, di sacrificio, che è l’altro nome dell’amore. A tutti – dalle forze dell’ordine ai vigili del fuoco, dalle istituzioni pubbliche alle diverse organizzazioni, dal mondo delle professioni ai molti volontari – rinnoviamo gratitudine; essi hanno espresso l’anima di Genova, la sua forza di non piegarsi, di non arrendersi, la coriacea volontà di rinascere. E così è»!

Bagnasco che conosce bene le ferite della sua città: «Nonostante gli interventi giunti, le difficoltà sono state pesanti, e i disagi diffusi per muoversi da una parte all’altra, per gli abitanti della zona, per non pochi lavoratori che qui avevano le loro attività: tutti hanno vissuto il distacco da un ambiente familiare e caro, hanno visto messo in crisi il loro lavoro. Ma su tutto ha aleggiato la speranza, il credere in un futuro non lontano, e che oggi cominciamo a vedere. La demolizione del rimanente troncone del ponte è stato come il definitivo distacco da un pezzo di storia, mala Città è protesa al futuro, un futuro che, con onestà e determinazione, dobbiamo guardare insieme».

Ma il Cardinale sa anche quante risorse ha Genova, riservata e combattiva: «Il Vangelo di oggi ci esorta, e come sempre ci aiuta: Gesù, il Figlio eterno di Dio, ci assicura che “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Ci può essere oggi parola più illuminante per il nostro popolo? Lo stare insieme, lo sperare e lavorare insieme, insieme camminare e guardare al bene non individuale ma comune, non è solo una regola d’oro per la Città e un modo per onorare i defunti, ma è anche la garanzia di una presenza più grande, di un Amore che ci abbraccia, e tutti conforta e rafforza: è la presenza e l’amore di Dio! Le nostre forze non sono piccole, così il desiderio di giustizia e di bene, ma per esperienza sappiamo quanto siamo fragili, quanto possiamo essere attraversati da egoismi e miopie, da rivalità e divisioni, da dimenticanze. Se restiamo uniti e ci lasciamo umilmente abbracciare da Dio, allora saremo capaci di abbracciarci gli uni gli altri, e le nostre capacità – come i pochi pani e pesci della parabola evangelica – si moltiplicheranno e faranno miracoli. Sia così, cari Amici, sia così per il bene di noi tutti, delle giovani generazioni di cui siamo responsabili, sia così per il bene di Genova e del nostro amato Paese».

Alla cerimonia era presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto dagli applausi, che ha abbracciato i familiari delle vittime prima dell'inizio della commemorazione. Anche se non tutti hanno partecipato definendo la commemorazione “una passerella di politici”.

Alla commemorazione c'era anche l'Ad di Atlantia ed ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci, tra gli indagati per il crollo. Presente anche l'attuale ad di Aspi Roberto Tomasi. Con Castellucci sono arrivati anche Gianni Mion presidente di Edizione e Giuliano Mari, presidente di Aspi. Secondo quanto appreso la delegazione di Autostrade per l'Italia sarebbe stata invitata dal Commissario Marco Bucci. Dopo poco, però, la delegazione ha lasciato il capannone: alcuni familiari delle vittime avrebbero chiesto al premier Conte che la delegazione Aspi non partecipasse alla cerimonia. La delegazione è stata informata e per rispetto della volontà dei familiari si è allontanata.

Multimedia
Genova, il giorno del ricordo e della commozione
Correlati
A Genova il Ponte Morandi non c'è più
Correlati
Genova, il giorno del ricordo e della commozione
Correlati
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo