Il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco (Reuters).
La teoria del “gender”, cioè l’idea che non esiste differenza biologica tra uomo e donna, è “uno sbaglio delle mente umana”. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, apre il Consiglio permanente della Cei riprendendo le parole del papa a Napoli e denuncia la presenza di una “governance mondiale” di “manipolatori” che “va oltre i governi eletti” che vuole imporre nella scuole tale teoria. Sono parole molto severe quelle del cardinale, il quale osserva che in gioco c’è la “libertà di educazione dei genitori per i loro figli”. Bagnasco si rivolge direttamente ai genitori: “Genitori che ascoltate, volete questo per i vostri figli? Che a scuola – fin dall’infanzia – ascoltino e imparino queste cose, così come avviene in altri Paesi d’Europa?”.
Poi invita a “reagire”: “Basta essere vigili, senza lasciarsi intimidire da nessuno, perché il diritto di educare i figli nessuna autorità scolastica, legge o istituzione politica può pretendere di usurparlo. È necessario un risveglio della coscienza individuale e collettiva, della ragione dal sonno indotto a cui è stata via via costretta”.
Qui si sente l’eco di una celebre pittore spagnolo Goya: “Il sonno della ragione genera mostri”. Bagnasco avvisa i genitori che “noi Pastori vi siamo e vi saremo sempre vicini”. La prolusione, molto breve a differenza di altre volte, affronta anche altri temi.
Un paragrafo è dedicato al Paese con un atto di omaggio al nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella e una fortissima denuncia del pesante clima di “malcostume e malaffare” che “sembrano diventati un regime”. Anche in questo caso Bagnasco ricorda le parole del Papa a Napoli e domanda: “E’ un destino fatale?”. La riposta è: “Senza dubbi diciamo che si deve reagire e che ciò è possibile. Tutti siamo interessati al bene comune, e tutti ne siamo responsabili con i nostri comportamenti”.
Bagnasco sottolinea che tutti lo devono fare: “Politica e magistratura, industria e finanza, impresa e sindacati, associazioni e media, volontariato, gruppi e singoli cittadini”. Ognuno deve “fare del proprio meglio per il bene della gente che è in gravi difficoltà e che spesso è stremata”:
“Se l’onestà è un valore sempre e comunque, che misura la dignità delle persone e delle istituzioni, oggi, le difficoltà di quanti si trovano a lottare per sopravvivere insieme alla propria famiglia sono un ulteriore motivo perché la disonestà non solo non sia danno comune, ma anche non sia offesa gravissima per i poveri e gli onesti. Ciò è insopportabile!”.
Bagnasco ha anche di nuovo insistito per una nuova politica del lavoro e dell’immigrazione, ha denunciato la persecuzioni dei cristiani e le stragi “folli e sanguinarie”, che “portano indietro l’orologio della storia” e ha ringraziato papa Francesco per aver indetto l’Anno Santo della misericordia.