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martedì 28 marzo 2023
 
 

Balduzzi (Scelta Civica): «Teniamo distinte omofobia e adozione»

25/07/2013 

C'è un consenso generale, o almeno molto ampio, sulla necessità di bandire gli atti di discriminazione e di violenza e il relativo incitamento nei confronti di chi abbia orientamenti sessuali differenti rispetto al paradigma eterosessuale. Il nodo sta nella nozione di "atto di discriminazione".

Fermo restando che non può essere evidentemente considerata tale la manifestazione di un convincimento o di un'opinione basata su presupposti scientifici, etici o religiosi che non incorpori una specifica istigazione o incitamento alla discriminazione o alla violenza, penso che la discussione più delicata riguardi in primo luogo gli atti adottati all'interno delle cosiddette imprese di tendenza e, in secondo luogo, le interrelazioni tra il contrasto all'omofobia e la normativa concernente la procreazione e le relazioni familiari.

Sul primo punto, tali imprese ugualmente dovrebbero avere la possibilità di modulare le proprie decisioni sul personale e sull'organizzazione dei servizi alla luce dei principi e dei valori che ne ispirano l'esistenza e l'attività, purché naturalmente tali atti non abbiano contenuto di specifica istigazione alla discriminazione e alla violenza.
Sul secondo punto, dovrebbe esser chiaro che la configurazione del reato di omofobia non influisce in alcun modo sull'interpretazione e sull'applicazione della normativa che attiene alle problematiche della procreazione assistita o dell'adozione. 

 

Renato Balduzzi

(deputato di Scelta Civica, già presidente nazionale del Meic
e ministro della Salute del Governo Monti)

 
 
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