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Ci siamo sempre detti che, al netto degli aiutini che sono un grosso problema a parte, lo sport è il più meritocratico dei luoghi di lavoro: ti prendono se sai giocare e giochi solo se sei capace e rendi.
Poi guardi al calcio mercato italiano, nella stagione degli esami di riparazione, e ti ricredi, dovendo prendere atto che ad alcuni viene data una seconda, una terza, una quarta possibilità anche quando sono finite le scuse, anche dopo che si sono sparati nei piedi tutte le altre precedenti cartucce.
Cassano torna alla Samp, Balotelli torna al Milan, tanto per non far nomi, e raccontano - come ogni volta – che era quella la squadra dei loro sogni (per la cronaca, sogni già coronati e buttati al vento una volta). È vero, sono stati ragazzini difficili, con alle spalle trascorsi ingombranti: è stato giusto dare loro da esordienti di talento eccentrico e disordinato una seconda chance per maturare. Ma sarà davvero un buon investimento andarseli a riprendere ora che sono cresciuti, dopo che il resto del mondo, avendoli provati, li ha liquidati come palloni sgonfiati?
Difficile non dirsi che pare una scommessa al limite dell’azzardo riprenderseli adesso che esordienti non sono più da un pezzo, adesso che sfiorano età adatte alla bacheca delle promesse stagionate e mai mantenute, avendo avuto l’occasione di calpestare i prati della Liga e della premier league nei quali hanno sotterrato i cinque talenti avuti in sorte.
Basteranno per cautelarsi da un rischio d’impresa al limite del temerario le clausole di contratto, che mettono nero su bianco l’impegno a rispettare regole che vanno dalla puntualità al rispetto della divisa, pena multe salate, sottoscritte da Balotelli? Quanto ci vorrà perché i suoi compagni, che non hanno mai avuto copertine su Time, e che stanno a quelle regole semplicemente perché le trovano il minimo sindacale di decenza richiesto a un professionista, si sentano a disagio in questo spreco infinito di opportunità mai colte, in nome di un talento sbocciato e appassito a giorni alterni, spesso in spregio all’impegno e allo spirito di squadra? Quanto ci vorrà perché il tutto mandi all'aria l'ennesimo spogliatoio?
Poi guardi al calcio mercato italiano, nella stagione degli esami di riparazione, e ti ricredi, dovendo prendere atto che ad alcuni viene data una seconda, una terza, una quarta possibilità anche quando sono finite le scuse, anche dopo che si sono sparati nei piedi tutte le altre precedenti cartucce.
Cassano torna alla Samp, Balotelli torna al Milan, tanto per non far nomi, e raccontano - come ogni volta – che era quella la squadra dei loro sogni (per la cronaca, sogni già coronati e buttati al vento una volta). È vero, sono stati ragazzini difficili, con alle spalle trascorsi ingombranti: è stato giusto dare loro da esordienti di talento eccentrico e disordinato una seconda chance per maturare. Ma sarà davvero un buon investimento andarseli a riprendere ora che sono cresciuti, dopo che il resto del mondo, avendoli provati, li ha liquidati come palloni sgonfiati?
Difficile non dirsi che pare una scommessa al limite dell’azzardo riprenderseli adesso che esordienti non sono più da un pezzo, adesso che sfiorano età adatte alla bacheca delle promesse stagionate e mai mantenute, avendo avuto l’occasione di calpestare i prati della Liga e della premier league nei quali hanno sotterrato i cinque talenti avuti in sorte.
Basteranno per cautelarsi da un rischio d’impresa al limite del temerario le clausole di contratto, che mettono nero su bianco l’impegno a rispettare regole che vanno dalla puntualità al rispetto della divisa, pena multe salate, sottoscritte da Balotelli? Quanto ci vorrà perché i suoi compagni, che non hanno mai avuto copertine su Time, e che stanno a quelle regole semplicemente perché le trovano il minimo sindacale di decenza richiesto a un professionista, si sentano a disagio in questo spreco infinito di opportunità mai colte, in nome di un talento sbocciato e appassito a giorni alterni, spesso in spregio all’impegno e allo spirito di squadra? Quanto ci vorrà perché il tutto mandi all'aria l'ennesimo spogliatoio?





