Un
paziente psichiatrico su tre, tra i minori, fa uso continuo di droghe. Ciò
riguarda in particolare le psicosi, i gravi disturbi del comportamento, i
tentati suicidi. E' uno dei dati emersi dai materiali del convegno “Disagio giovanile: individuare i soggetti a rischio,
prevenire le difficoltà”, che si tiene oggi
presso l’Auditorium della sede di San Paolo Fuori le Mura, organizzato dal Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione del Bambino
Gesù con la partecipazione del Capo del Dipartimento per le Politiche
Antidroga, professor Giovanni Serpelloni, e del presidente del Pontificio
Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari, monsignor Zygmunt
Zimowski.
Il
fenomeno dell’uso di stupefacenti in età pediatrica ha subìto delle
modificazioni nel corso degli anni. In particolare si è registrato un significativo
incremento dell’uso, nonché una diversificazione dello stesso. L’assunzione in
età pediatrica può determinare un’alterazione dei fisiologici processi di
maturazione cerebrale. Conseguenza di tali disturbi cerebrali sono differenti
deficit delle funzioni cognitive importanti quali l'attenzione, la
memorizzazione, l'apprendimento e la motivazione. Alla luce di questi dati è evidente l’importanza della prevenzione per cercare di
limitare il fenomeno dell'uso di qualsiasi droga e della dipendenza che ne può
conseguire prima che si presenti.
Proprio in quest’ottica si inquadra il
progetto di collaborazione tra
l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il
Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei
Ministri (E.D.I – Early Detection and Intervention). Un progetto finalizzato
alla individuazione precoce, a scopo preventivo, delle condizioni
comportamentali e delle situazioni familiari a rischio e dei soggetti
particolarmente 'vulnerabili' in età prepuberale, con particolare riferimento
all'area del disturbo psichiatrico giovanile.
L’abuso di sostanze stupefacenti - o altre cause comunque fortemente
droga-correlate (come gli incidenti stradali causati dalla guida sotto
l’effetto di alcol e/o droga) - risulta
al primo posto quale causa di
morte per la popolazione compresa tra i 14 e i 20 ani di età. Dai dati
della letteratura risulta anche che il tempo medio che intercorre tra l'inizio
dell'assunzione di droghe e la diagnosi (e quindi l'inizio di un trattamento)
è in media di 6 anni.
Infine è noto ormai quali siano i profili psicopatologici
e sociali dei ragazzi e delle famiglie più a rischio.
Su 350 accessi al
Pronto Soccorso del Bambino Gesù per patologie psichiatriche, un terzo ha come
causa o concausa l’abuso di droghe, anche quelle cosiddette leggere
(cannabinoidi). Un dato empirico in linea con quanto emerge dagli altri Paesi
industrializzati. Le
malattie psichiatriche esordiscono per il 50% entro i 18 anni di età e per il
75% entro i 25 anni di età. La popolazione pediatrica (fino ai 18 ani) affetta
da patologie psichiatriche è di circa il 20% sul totale dei minori (il dato è
ampio, ma sono incluse anche condizioni a minimo impatto come disturbi del
linguaggio, disturbi di attenzione). Considerando le malattie psichiatriche più
severe, l’incidenza in età pediatrica scende all’8-10%.