Sono nati nel 2005, hanno quindi solo nove anni, sono piccoli calciatori e giocheranno, come purtroppo succede ai giocatori adulti, le loro partite a porte chiuse. E tutto grazie ai genitori, tifosi indisciplinati e persino violenti, che comportandosi come degli ultras hanno danneggiato lo svolgimento corretto e sereno dell'incontro sportivo dei loro bambini. E, peggio ancora, hanno dato un pessimo esempio.
E' successo durante la partita di sabato 22 novembre. Ne ha dato notizia Il cittadino di Lodi: la partita della categoria “pulcini” delle squadre San Bernardo e Tribiano, che si svolgeva sul campo lodigiano, è stata sospesa quando in seguito a un’azione di gioco è nata un'accesa discussione tra i genitori, discussione che è degenerata in una lite violenta con pugni e si è conclusa con un papà ferito a terra.
E' stata per fortuna veloce e tempestiva la reazione della Figc Lodigiana che con un provvedimento molto forte ha deciso di impedire ai genitori per un mese di assistere alle partite.
E così, sabato 29 novembre, è stato. I bambini lontani dalle rissosità dei genitori hanno giocato la loro partita con calma come racconta al periodico locale Costante Ceresa: «Tutto si è svolto in modo tranquillo: i genitori sono rimasti fuori dall'impianto ad aspettare la fine della partita. Non c'è stato alcun problema».
Un vero peccato. Un momento bello come quello dell'incontro sportivo, per cui i bambini si allenano ogni settimana, andrebbe vissuto come una festa tra i cori di incoraggiamento di mamme e papà maturi ed equilibrati. Ed è davvero triste che la buona riuscita di un evento sportivo avvenga dopo aver allontanato proprio i genitori, incapaci di frenare la propria ansia da prestazione e di proiettarla sugli inconsapevoli figlioli.