MONIA - L’altro giorno ho sentito la notizia di un bambino nato con due teste e un cuore. Da dove viene il male naturale?
Attraverso il peccato dell’uomo, che con il suo no si allontana da Dio, nell’umanità entra un disordine che afferisce a tutta la sua natura, sia alla parte spirituale che a quella corporea, ferendo o impedendo anche la generazione. Se la scienza riesce a spiegare sempre meglio il processo biologico che porta alla nascita e allo sviluppo, individuando le malattie e, in certi casi, guarendole sin dallo stadio natale, dobbiamo riconoscere che i dettagli causali che portano alla situazione specifica di male in una certa persona piuttosto che in un’altra, ci sfuggono. Viene in mente il Vangelo: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?», a cui Gesù risponde: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio» (Giovanni 9,1-41). Al “come” del male, o “a chi dare la colpa”, Gesù non risponde con un trattato di medicina. Piuttosto, di fronte all’esperienza del male e a coloro che rischiano di indagarne soltanto le cause, Egli propone un’esperienza di bene attraverso cui conoscere maggiormente Lui, come è il senso profondo del miracolo che guarisce il cieco (cfr. Marco 10,46-52).