Cento anni veniva acquisita dalla Chiesa un'istituzione sanitaria destinata a diventare un faro di speranza per centinaia di migliaia di bambini malati non solo a Roma, ma in tutto il mondo. L'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, inizia la sua storia di Ospedale del Papa nel 1924 grazie alla generosa donazione dei duchi Salviati alla Santa Sede, con il benestare del pontefice di allora Pio XI, il papa del Concordato e dei Trattati Lateranensi, un pontefice energico, che fece costruire La Città del Vaticano sotto la sua supervisione. E il Bambino Gesù, pur non essendo territorialmente all'interno delle mura leonine, ne faceva ampiamente parte. Questo gesto di altruismo ha dato il via a una "storia d’amore" che ha attraversato il tempo e ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della cura pediatrica.Ma vediamone le tappe salienti, partendo dalla "preistoria dell'istituto", prima cioé che divenisse l'Ospedale del Papa.

Un ospedale pediatrico vero e proprio in Italia nasce solo negli ultimi decenni dell'Ottocento. Fino ad allora, in Italia, infatti i bambini erano accolti nelle stesse camerate degli adulti, nella più completa promiscuità, senza ricevere cure adeguate alla loro età. L'inizio modesto, in una casa di proprietà dei duchi Salviati, che facevano parte  - come si diceva allora - della "nobiltà del Papa" -  rappresenta l'umile seme da cui è germogliata una struttura che oggi è sinonimo di eccellenza scientifica e assistenziale nel campo della medicina pediatrica. Un vero e proprio gioiello, vanto della Chiesa e naturalmente dell'Italia. Eccolo l'inizio di tutto: a Roma, il 19 marzo 1869, a un anno dalla fine dello Stato Pontificio, quattro bambine sono ricoverate in una stanza di uno stabile in via delle Zoccolette, una strada tra il Tevere e Torre Argentina. Sono le prime pazienti dell'ospedale: le accolgono le suore Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli, alle quali è affidata la gestione della struttura.

L'apertura è possibile grazie alla Duchessa Arabella Fitz James Salviati, che crea le condizioni per la fondazione di un ospedale pediatrico sul modello dell'Hopital des Enfantes Malades di Parigi. Sostengono la sua iniziativa il marito il duca Scipione Salviati e i suoi figli, che in occasione del compleanno della madre le donano un salvadanaio riempito di monetine, affinché i loro risparmi venissero utilizzati per finanziare l'iniziativa. Il piccolo "dindarolo" è conservato in una teca dell'Ospedale per ricordare quel gesto di responsabilità di bambini verso altri bambini.

Nel corso dei decenni successivi, il Bambino Gesù ha affrontato numerose sfide e ha dimostrato una resilienza straordinaria. Nel 1887 la sede dell'Ospedale è trasferita sul colle del Gianicolo a causa del nuovo piano urbanistico che prevede la costruzione degli argini del Tevere per preservare la nuova capitale del regno d'Italia dalle inondazioni. Il Comune di Roma affida alla duchessa Salviati parte dell'antico convento di Sant'Onofrio. I lavori per adattare gli ambienti dureranno due anni, ma l'attività non sarà mai interrotta. Nella nuova sede l'Ospedale diventa un punto di riferimento per le famiglie romane e nel 1907 è superato il traguardo dei 1000 ricoveri.

Negli anni successivi il Bambino Gesù si distingue per l'accoglienza offerta ai bambini colpiti dal terremoto di Messina nel 1908 e di Avezzano nel 1915 e in questo stesso anno riceve, per la prima volta, la visita del Re Vittorio Emanuele. Nel 1919 la Regina Elena affida a Maria Salviati, figlia di Arabella e Scipione, la gestione di Villa Iolanda, una colonia estiva a Santa Marinella, che tre anni dopo diventerà la seconda sede dell'Ospedale, dove saranno curati "i bambini poveri che necessiteranno di cure marine".

Durante i momenti più bui della storia, come i due conflitti mondiali, l'ospedale ha continuato a funzionare, dimostrando un impegno incrollabile verso la missione di curare i bambini malati. Ha affrontato emergenze sanitarie come l'epidemia di influenza spagnola durante la Grande Guerra, dimostrando la sua indispensabile importanza nella società.

Ed eccoci al 1924, quando il Bambino Gesù diviene "l'Ospedale del Papa". La famiglia Salviati infatti dona la struttura a papa Pio XI per consegnare il futuro del Bambino Gesù nelle mani dei pontefici. Si apre una nuova fase: sono costruite diverse strutture, tra i quali il "padiglione Brady", dedicato ai laboratori di ricerca scientifica per le "malattie dei bambini", il padiglione "SMOM" (Sovrano Militare Ordine di Malta) costruito grazie ai contributi ricevuti da altre nazioni – soprattutto gli Stati Uniti  (un'iniziativa di fund raising ante litteram) – e il padiglione Salviati, tuttora in attività. 

Negli anni successivi l'Ospedale Bambino Gesù ha continuato a crescere e ad ampliare le sue attività. Le sedi a Santa Marinella, Palidoro, San Paolo e Passoscuro hanno permesso di offrire cure e servizi a un numero sempre maggiore di bambini. Il centro pediatrico è diventato parte integrante del servizio sanitario nazionale italiano e ha ottenuto riconoscimenti come ospedale di ricerca e universitario. La visita dei Papi nel corso degli anni ne ha confermato l'importanza e la reputazione. Da Papa Giovanni XXIII a Papa Francesco, i pontefici hanno riconosciuto il ruolo cruciale dell'istituzione nel fornire cure mediche di alta qualità ai bambini più vulnerabili.

 



Oggi, a cento anni dalla sua fondazione, il centro è il più grande policlinico e centro di ricerca pediatrico in Europa. Collegato ai maggiori centri internazionali del settore, continua a essere all'avanguardia nella ricerca e nel trattamento delle malattie pediatriche. È sempre più consistente il numero dei bambini che provengono da altre regioni italiane, specialmente dal Mezzogiorno. Le strutture, che sono riconvertite per ospitare un Centro per le deformità vertebrali e per le cure del diabete, si trovano sul litorale laziale a Nord d Roma, nella sede di Palidoro.

Nel marzo 2022 viene inaugurato il centro di cure palliative pediatriche di Passoscuro (Fiumicino), il primo nella Regione Lazio e il più grande d’Italia per numero di posti letto. Il centro accoglie famiglie e bambini con malattie gravi ad alta complessità assistenziale.

I numeri parlano da soli: nel 2022, l'ospedale ha registrato oltre 95.000 accessi al Pronto Soccorso, 29.000 ricoveri e 32.000 procedure chirurgiche e interventistiche. Con oltre 2.500.000 prestazioni ambulatoriali, l'Ospedale Bambino Gesù gestisce una delle casistiche pediatriche più significative a livello europeo.

Nel futuro c'è un nuovo trasferimento,nell'area dell'ex-ospedale romano Forlanini nel 2030.