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venerdì 24 gennaio 2025
 
Analfabetismo
 

Banchi vuoti nei Paesi in guerra e povertà

01/09/2016  Un rapporto dell'Unicef sui tassi di esclusione dall'istruzione elementare vede ai primi posti paesi africani come Liberia, Niger e Sudan, e l'Afghanistan. Ma anche in Siria la situazione è molto grave.

La scuola è ancora un miraggio per moltissimi bambini nel mondo, soprattutto in Africa. Secondo l'Unicef, nei 10 paesi con i più alti tassi di esclusione dall'istruzione elementare 18 milioni di bambini non vanno a scuola, quasi 2 su 5. La Liberia ha la più alta percentuale, con quasi i due terzi dei bambini in età di scuola primaria che non frequenta le lezioni. Il secondo paese con la percentuale più alta è il Sud Sudan, con il 59% ed 1 scuola su 3 chiusa a causa del conflitto. A seguire Afghanistan (46%), Sudan (45%), Niger (38%) e Nigeria (34%).  In molti casi c’è un peggioramento della situazione dovuto a emergenze umanitarie e crisi prolungate  Come in Siria dove 2,1 milioni di bambini in età scolare (5-17 anni) non vanno a scuola. Anche ulteriori 600.000 bambini siriani che vivono come rifugiati nella regione risultano esclusi dalla scuola. Questi dati sottolineano la portata della crisi che riguarda l'istruzione, che colpisce i paesi già segnati da conflitti, da periodi prolungati di siccità, inondazioni, terremoti e da alti tassi di estrema povertà. L'Unicef teme che «senza istruzione, una generazione di bambini che vivono in paesi colpiti da conflitti, disastri naturali e povertà estrema crescerà senza le competenze necessarie per contribuire allo sviluppo dei loro paesi, aggravando la situazione già disperata di milioni di bambini e delle loro famiglie. L'istruzione continua ad essere uno dei settori meno finanziati negli appelli umanitari. Nel 2015, le agenzie umanitarie hanno ricevuto solo il 31% dei fondi necessari per il finanziamento dell'istruzione, in calo dal 66% rispetto a dieci anni fa. Nonostante un aumento del 126% del fabbisogno per l'istruzione dal 2005, i finanziamenti sono aumentati di appena il 4%». «Per i paesi colpiti da conflitti, la scuola prepara i bambini con le conoscenze e le competenze necessarie per ricostruire le loro comunità una volta che la crisi è finita e, nel breve termine, fornisce loro la stabilità necessaria per far fronte ai traumi», ha detto Jo Bourne, responsabile Unicef per l'Istruzione. «Quando i bambini non vanno a scuola, hanno maggiori possibilità di subire abusi, sfruttamento e reclutamento nei gruppi armati». 

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