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lunedì 21 aprile 2025
 
 

Barbareschi: sono al servizio del re

12/11/2012  Attore e regista della versione teatrale del film premio Oscar "Il discorso del re", ha scelto per sé il ruolo del personaggio che lo aiuta a vincere la balbuzie e la paura.

Dopo la morte del re inglese Giorgio V nel 1936, la corona passa al figlio primogenito Edoardo, che dopo nemmeno un anno lascia il trono per amore di Wallis Simpson. È così il turno di Albert, che assume il nome di Giorgio VI. Ma Albert è un uomo pieno di complessi e soprattutto affetto da una potente balbuzie… fino a che la moglie non lo porta da un logopedista, l’ex attore Lionel Logue.

Una vicenda resa celebre, qualche anno fa, dal film premio Oscar Il discorso del re. Ma la pellicola nasceva da un lavoro teatrale, di David Seidler, che ora Luca Barbareschi porta in scena come regista e interprete.

Come nasce questo spettacolo?
«Ho sempre avuto un rapporto proficuo con la drammaturgia inglese e americana e conoscevo il testo di Seidler prima del film. Il successo del film ha fatto da traino alla messa in scena. Peraltro questo è uno spettacolo dalle molte valenze, che fa ridere e fa piangere, che mette al centro la parola, il verbo, un valore che abbiamo perso, sommersi come siamo dalle immagini. Inoltre vi leggo una metafora molto bella del teatro, del potere della rappresentazione: Logue non è un logopedista, ma un attore, anzi un ex attore, un fallito di grande cuore, aiuta il re a smettere di avere paura senza nessun tornaconto personale politico».

Perché ha scelto di intepretare Logue e non il re, il personaggio del titolo?
«Nel vecchio mondo teatrale nessun attore principale avrebbe accettato un ruolo che non fosse nel titolo, ma il personaggio di Logue mi piace perché fa emergere degli elementi della mia personalità, è quasi un esorcismo dei miei difetti. Lionel è un attore di valore, a tutto tondo, che però ha fallito perché stravolgeva tutto, qualsiasi ruolo, era più forte di lui». 

Portare in scena un testo che è famoso per via di un film può essere un ostacolo?
«Inutile nasconderlo: è una grossa responsabilità. Perché se lo spettacolo è brutto lo spettatore può dire “era meglio il film”… A parte questo però il privilegio di fare teatro è quello di confrontarsi con un pubblico colto, più ristretto magari, ma con cui è più facile dialogare e tentare progetti meno scontati».


Dove & Quando

Il discorso del re
, di David Seidler, regia Luca Barbareschi, con Luca Barbareschi, Filippo Dini, Astrid Meloni, Chiara Claudi, Ruggero Cara, Giancarlo Previati.
Teatro Quirino, Roma, dal 13 novembre al 2 dicembre e poi in tournée.
Info: www.casanovamultimedia.it/produzioni/il-discorso-del-re/

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