Finita la scuola mentre c'è chi si prepara agli esami di Stato, tutti gli altri si accingono a una lunga estate. Le vacanze degli studenti italiani, si sa, sono le più lunghe tra i Paesi dell'Unione Europea) ma rovinate dalla mole di compiti delle vacanze che sin dalla scuola primaria vengono richiesti da maestri e professori.
E se solitamente le lamentele venivano, ovviamente dagli studenti, ma soprattutto dalle famiglie sulle cui spalle grava il peso maggiore dello studio dei figli, ora sul fronte del no si schierano anche intellettuali e studiosi al punto da generare una petizione Basta compiti
che nasce dal desiderio di promuovere e sostenere azioni volte a superare una pratica inutile e dannosa, quella dei compiti a casa, favorendo la riflessione e il confronto tra i partecipanti, la condivisione di proposte e la segnalazione di esperienze alternative. La petizione che nasce su Facebook e prende il via da una lettera aperta e da un libro di Maurizio Parodi, dirigente scolastico genovese, dal titolo Basta compiti! Non è così che si impara, ha superato le 4.000 firme ed ha tra i firmatari illustri pedagogisti come Daniele Novara, l'associazione Montessori, docenti e professori scolastici e universitari.
Sarà inviata al Miur e a tutti i dirigenti scolastici.
Ed è quindi in questo clima che si può comprendere il successo virale (migliaia di condivisioni) del post di Cesare Catà, un giovane professore di 33 anni di Porto San Giorgio (Fermo), che attraverso Facebook indica ai suoi allievi del
liceo delle scienze umane del polo scolastico paritario Don
Bosco di Fermo, con una lista in 15 punti, una serie di compiti davvero originali: tra le
disposizioni, «andate a camminare lungo la riva del mare»,
«guardate l'alba almeno una volta», «ballate», ma anche
«usate tutti i nuovi termini imparati insieme quest'anno:
più cose potete dire, più cose potete pensare; e più cose
potete pensare, più siete liberi. Leggete quanto più
potete», «sognate il vostro futuro», «siate bravi». In mezzo
anche inviti a «fare sport», essere «sempre gentili», ad
essere «allegri come il sole, indomabili come il mare» e,
perchè no?, a confessare i propri sentimenti alla persona
amata, anche se non ricambiati.