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Beato chi prega e opera per la Pace

03/11/2022  Da quando conosciamo le “grandi guerre” i Papi e tanti cristiani si sono schierati per la pace. Dall’incontro dei leader religiosi al Colosseo alla marcia per la pace, ecco cosa ci serve oggi: preghiera e azione

Cari amici lettori, di fronte alla guerra insensata che sta continuando ormai da 9 mesi in Ucraina, l'unica parola sensata che può salire alle labbra di chi guardi all'ecatombe di essere umani in corso è “pace”. È il grido accorato, e sommessamente speranzoso, che sale dai leader religiosi – tra cui è stato presente anche papa Francesco – radunati al Colosseo lo scorso 25 ottobre per la tradizionale preghiera per la pace promossa dalla Comunità di Sant'Egidio a Roma, in un luogo simbolico come il Colosseo (vedi servizio a pag. 10).

Ed è anche l'aspirazione di tanti che partecipano alla Marcia per la pace il 5 novembre, tra i cui promotori vi è Stefano Zamagni, presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali (vedi intervista a pag. 14) e autore di un piano di pace in 7 punti, che coinvolga i grandi attori mondiali in gioco e faccia “pesare” l'aspirazione dell'opinione pubblica. Per questo motivo abbiamo voluto dedicare al tema “pace” anche la nostra copertina. Il disastro umano che sta avvenendo in Ucraina, alle porte dell'Unione europea, è monito a porre fine quanto prima a un conflitto distruttivo per l'umanità Ma per far sì che la armi tacciano, occorre intraprendere serie iniziative che rendono possibile “costruire” la pace, a condizioni giuste per chi è stato aggredito, ma “costringendo” al tavolo delle trattative anche l'aggressore. Obiettivo: un accordo che non sia frutto della prepotenza delle armi. In questo spiraglio di speranza si inserisce il lavoro della diplomazia vaticana, la cui disponibilità a una mediazione tra le parti è statata anche da Mosca. Da quando conosciamo le “grandi guerre” mondiali i Papi – e con essi tanti cristiani – si sono sempre “schierati” (e adoperati) per la pace, realizzando la beatitudine proclamata da Gesù: «Beati gli operatori di pace, perché saranno figli chiamati di Dio» (Matteo 5,9). È molto istruttivo prestare attenzione alla parola “operatori di pace” (in greco, eirenopoioi: alla lettera, “facitori di pace”, coloro che fanno la pace). invita ad adoperarsi Gesù per “fare”, costruire la pace. E le iniziative di cui parliamo ci sembrano un passo in questa direzione, con proposte concrete e di alto profilo, che cercano di coinvolgere tutti gli attori in gioco in un orizzonte alto – di cui le religioni hanno voluto farsi voce –, ben sapendo che il percorso sarà complesso e faticoso. Ma senza una visione “alta” appare impossibile andare oltre: si rimane avvolti nella spirale della violenza.

Cari amici lettori, rilancio a voi tutti l'invito accorato a pregare per la pace. Essa è anzi dono di Dio, citutto ha lasciato papa Francesco. «Ma questo dono dev'essere accolto e coltivato da noi uomini e donne, specialmente da noi, credenti». Preghiera e azione, ognuno al suo livello: ecco quello che oggi ci è chiesto.

 
 
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