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Beatrice Fazi: "Famiglia, l'avventura più bella"

30/06/2022  «Non lo nego, la tentazione di mollare tutto a volte ce l’ho. Ma con mio marito e i nostri figli imparo ad amare davvero», dice l’attrice e conduttrice di tv2000

A un certo punto imprecisato della storia – difficile individuare con esattezza l’ora x – ci siamo tutti un po’ convinti che la famiglia fosse diventata una missione impossibile. Almeno una volta nella vita, abbiamo infatti guardato agli anniversari ultradecennali di matrimonio, festeggiati da nonni o parenti, con la stessa curiosità con cui si guarda un reperto archeologico di un’era che ormai non esiste più.

Invece la famiglia è ancora la stessa, oggi come allora, ossia «un mistero», come spiega in questa intervista Beatrice Fazi. Attrice e conduttrice tv – è il volto di Tv2000 per i programmi Per sempre e Beati voi – nota anche per essere l’indimenticata Melina di Un medico in famiglia, Fazi ha raccontato la sua esperienza di conversione nel libro, ormai celebre, Un cuore nuovo (Piemme): una storia che si intreccia, a doppio nodo, con quella della sua famiglia, quasi che la sua chiamata non potesse che avere il volto di suo marito, Pierpaolo, e dei suoi quattro figli, Marialucia, Fabio, Giovanni e Maddalena. Ha inoltre appena terminato di registrare un nuovo progetto dedicato alla costruzione del bene comune e ideato da Gigi De Palo: una serie di video-lezioni sulla dottrina sociale della Chiesa che verranno prossimamente pubblicate sul portale immischiati.it.

Oggi molte coppie preferiscono convivere. Perché vale invece ancora la pena sposarsi?

«Il valore aggiunto del matrimonio è che si prende una scelta. È come tracciare una rotta: tu stai partendo per un viaggio e decidi che, cavolo!, vuoi arrivare a quella meta! Sì, proprio così: ci metto anche “cavolo!” perché è questo che manca, ossia il cosiddetto “costi quel che costi”. Ormai ci si imbarca pensando “non so ’ndo vado, che faccio, po’ essere che te lascio indietro”, per dirla alla romana. Invece no: tu parti con me e mi prometti che resterai al mio fianco fino alla fine. Arriveremo alla meta magari massacrati, sciancati, zoppi, con l’insolazione, ma tu mi rimarrai accanto. Questo è il senso bellissimo del matrimonio, che ti fa restare lì, al suo fianco, anche quando hai l’impressione di combattere contro i mulini a vento… Parlo per esperienza perché mi è successo di voler mollare tutto e probabilmente mi capiterà ancora. La Chiesa, almeno quella che ho conosciuto io, non mi ha però mai detto “devi fare così”, né tanto meno che il matrimonio sarebbe stato un viaggio semplice, ma mi ha sempre rassicurato dicendomi: “Se lo desideri, se ti lasci portare, puoi arrivare a quella meta bellissima”».

Nei momenti di crisi cosa fa?

  

«Il segreto non è guardare avanti perché, per l’appunto, la meta la conosci già. Bisogna invece guardarsi indietro e ammirare la strada percorsa fino a quel momento: ogni volta che lo faccio, vedo un sentiero stupendo. Certo, sopra c’è il mio sangue, e pure quello di mio marito e dei miei figli, perché è tosta e noi stiamo ancora imparando a fare i genitori e i miei figli a fare i figli. L’amore è un mistero. Però, cavolo, se è una bella avventura…».

Sempre più coppie, magari scottate dal passato, vorrebbero sposarsi continuando però a vivere in case distinte. Così facendo si rischia di perdere qualcosa?

«Una parte di me comprende tale scelta. Ci sono giorni in cui io stessa traslocherei seduta stante perché, con quattro figli e un marito, i miei spazi personali praticamente non esistono. Vivere insieme però è un dono perché ti dà uno sguardo sull’altro che altrimenti non avresti: nessuna donna conoscerà mai mio marito come lo conosco io che ci vivo insieme. La condivisione distrugge le maschere e ti mostra l’altra persona per quella che è, nelle sue fragilità, e questa è l’unica via per amarla veramente: ogni giorno tu violi sempre la sua intimità e lui la tua. Si è entrambi senza difese. Eppure ci si ama e si va avanti. Quindi, sì: è tosta vivere insieme, ma ne vale la pena».

Di solito si accompagna spiritualmente la coppia prima del matrimonio. Quanto sarebbe importante avere una guida anche dopo il grande giorno?

  

«È fondamentale perché il primo figlio della coppia è… la coppia, come amano ripetere i coniugi Gentili del Centro di formazione di Betania. Prima del matrimonio si ragiona sulla pura teoria, poi si passa alla pratica… e quindi ci sei tu, con il tuo codice e la tua storia, che ti devi misurare con la nuova vita insieme. La direzione spirituale è quindi una preziosa stampella: un sostegno che tiene conto di chi sei, nonché della stagione della vita che stai vivendo. La direzione spirituale che ricevo adesso che ho 50 anni è completamente diversa da quella di 20 anni fa perché io sono cambiata, e con me anche i miei problemi».

Come si chiama il suo padre spirituale?

«È un uomo molto schivo, che preferisce non essere citato. È un prete di campagna, nonché esorcista, con cui mi intendo profondamente. Tra l’altro capisce bene il napoletano e va matto per la mia pastiera! (ride, ndr)».

La sfida pratica della maternità è notoria e consiste nel conciliare lavoro e vita privata. C’è però anche una sfida spirituale, ossia uno o più “traguardi del cuore” con i quali ogni madre è chiamata a misurarsi?

«Tanto per cominciare i figli sono le prime persone che mi obbligano a mettere da parte il mio ego. Un’altra grande sfida è imparare ad amarli senza proiettare su di loro le mie aspettative e, soprattutto, non fare diventare i figli un ornamento del culto di me stessa, qualcosa da esibire con orgoglio. Però poi ci sono anche delle sfide spirituali che si riflettono sulla società. Per esempio, la famiglia è il primo luogo dove ti alleni a prenderti cura del tuo prossimo. Un gesto banale come mettere in lavastoviglie non solo la propria tazza, ma anche quelle che gli altri dimenticano nel lavandino, insegna a percepirsi come membro di una comunità. Per questo mi arrabbio da morire quando i miei figli non lo fanno...».

Pur avendo una famiglia numerosa, lei si destreggia molto bene tra vita privata e lavorativa. Quali sono i suoi prossimi impegni?

«Ho appena terminato le riprese del film Cento cuori, dedicato alla figura di Beata madre Clelia Merloni, fondatrice delle congregazione delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù. Io interpreto la sua successora madre Marcellina Viganò, una suora dall’approccio più pragmatico e uno schiacciante senso di responsabilità. Dopodiché a novembre torneranno a furor di popolo Le Stremate al teatro Golden di Roma, mentre a dicembre sarò al Teatro 7 Off di Roma con In nome della madre di Erri De Luca, riadattato da Michele La Ginestra».

Età 50 anni

Professione Attrice e conduttrice tv

Famiglia Sposata, ha 4 figli

Fede Ha un padre spirituale

 

Un cammino ricco e profondo

 

«Mamma, moglie, attrice, in cerca di un cuore nuovo»: Beatrice Fazi si definisce così. Come racconta nel libro autobiografico Un cuore nuovo (Piemme), la sua è stata una vita di ricerca. Il volto raggiante e sorridente di oggi è il risultato di un lungo cammino umano e spirituale cominciato ormai 20 anni fa. Fu nel 2000 infatti che l’attrice e conduttrice tv si sentì chiamata a una nuova vita in cui la fede ha avuto e ha un’importanza centrale. Un cammino vissuto fianco a fianco con il marito Pierpaolo e sostenuto da alcune figure spirituali significative come don Fabio Rosini, ideatore della catechesi dei “10 comandamenti”, e l’attuale padre spirituale, che preferisce rimanere anonimo.

 
 
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