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sabato 19 aprile 2025
 
Testimonial Unicef
 

Beckham scende in campo per le Filippine

19/02/2014  L'ex calciatore inglese, Goodwill Ambassador per Unicef, si è recato in missione nelle Filippine colpite dal tifone Hayian

©Unicef
©Unicef

Torna in campo David Beckham per aiutare gli oltre 14 milioni di filippini, di cui quasi 6 bambini, che ancora oggi pagano le conseguenze della catastrofe dello scorso novembre. Allora, dopo la scia di morte del tifone Hayian di 7600 tra cadaveri e dispersi, il Goodwill Ambassador dell’Unicef aveva lanciato un appello alla solidarietà.

A 100 giorni di distanza, a San Valentino, l’ex calciatore inglese si è recato in missione nelle Filippine, in una delle aree più colpite dell’isola di Leyte, a Tacloban. Questa città (220 mila abitanti) è stata praticamente rasa al suolo dalla furia del tifone, mentre in tutto il Paese sono 1 milione e 700 mila i minori rimasti senza casa. “Alcuni bambini con i quali ho parlato”, ha detto Beckham, “hanno perso i propri genitori, fratelli e sorelle in circostanze incredibilmente spaventose. È stato devastante ascoltarli”.

©Unicef
©Unicef

Durante la visita di due giorni, ha verificato il lavoro dell’Unicef per l’emergenza: gli spazi a misura di bambino presso uno dei siti più grandi di evacuazione di Tacloban, un centro sanitario per comprendere l’importanza delle vaccinazioni e delle cure mediche per i bambini.

Come padre, è stato molto commuovente incontrare questi  bambini, così come i due ragazzi che sono rimasti senza niente, se non con i vestiti che indossavano quando la tempesta ha colpito i loro villaggi”, ha spiegato l’ex calciatore Goodwill Ambassador dell’Unicef dal 2005. A Tanauan, ha visitato la scuola elementare Santo Niño, dove quattro bambini sono stati uccisi da Hayian e nove su dieci hanno perso la casa. Dopo una distribuzione di libri ai piccoli scolari, è arrivata l’immancabile partita di calcio tra flash e autografi.

Nelle Filippine, il 29% dei ragazzi non stanno più frequentando e sono 3.200 le scuole distrutte, danneggiate o adibite a centri di accoglienza per sfollati; grazie all’Unicef e ai suoi partner, circa 420 mila bambini delle aree maggiormente colpite adesso sono tornati o in tende-scuola appositamente installate o in scuole rese agibili utilizzando kit scolastici di emergenza, kit per l’educazione della prima infanzia e per attività socio-ricreative.

Beckham ha poi visitato uno stadio, ma questa volta non per palleggiare o dribblare: qui vivono centinaia di persone nelle tende fornite dalle Nazioni Unite e con loro l’Unicef, insieme al Governo e altre Ong, sta lavorando per aiutarli a essere preparati in maniera migliore a future crisi. “I bambini che sono stati colpiti dalle forza del tifone sono ancora traumatizzati da questa esperienza e necessitano di assistenza”, ha detto l’ex calciatore facendo un bilancio della visita. La sfida è non andarsene e lavorare alla ricostruzione: “L’Unicef ha distribuito aiuti salva vita quando il tifone si è abbattuto e rimarrà qui per tutto il tempo necessario, senza lasciare i bambini da soli”.

E quindi ha aggiunto un nuovo appello: “Qui nelle Filippine ho visto come le donazioni possano avere un effetto incredibile sulla vita dei bambini in emergenza. In questo momento, milioni di bambini in altre parti del mondo, hanno urgente bisogno di aiuto, così come in Siria e in Sud Sudan. Nonostante alcune di queste crisi non sembrino accennare a finire, non dobbiamo dimenticarci di questi bambini che vivono in condizioni disperate; chiedo a tutti di fare ciò che possono, così come hanno fatto nel passato, per aiutare organizzazioni come l’Unicef a raggiungere questi bambini, ogni giorno”.

Per maggiori informazioni consultare il sito: www.unicef.it

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