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giovedì 12 settembre 2024
 
 

Belletti: "I sindaci dovrebbero insegnare il rispetto della legalità"

08/10/2014  Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni famigliari, commenta il ruolo dei sindaci che assumono autonomamente delle decisioni su tematiche molto delicate. Andando contro a ciò che afferma la stessa Costituzione.

«Ma in che Paese viviamo? Il ministro dell’Interno ricorda ai sindaci che avevano tentato ideologiche fughe in avanti che la legge e la Costituzione riconoscono il matrimonio solo quando unisce un uomo ed una donna. Un atto semplicemente doveroso e sacrosanto privo di intenti discriminatori. Eppure i sindaci, invece di riconoscere la forzatura e adeguarsi al richiamo alle norme vigenti, alzano il tiro e minacciano una ribellione di massa. Cosa dovrebbe succedere a questo punto?» si chiede Francesco Belletti, presidente del Forum. «A rigor di coerenza i sindaci ribelli dovrebbero incatenarsi alla porta dei loro municipi e il ministro dovrebbe mandare i carabinieri a sistemare le cose. Sappiamo bene che non accadrà nulla di tutto ciò e che la politica riuscirà a creare una palude in cui impastoiare tutto. È questa la cosa peggiore di questo strano Paese. Neppure sulle cose che fondano la società si riesce a discutere senza inquinare tutto con ideologie e interessi di bottega. Che il bene e il futuro della società passi per una famiglia solidale, coesa e fertile è un dato di fatto che pochi hanno il coraggio di contestare» .

«Ad esigenze diverse di affettività si troveranno risposte diverse, ma le due cose non vanno mischiate. E le risposte si troveranno nella giusta sede, in Parlamento. Una riflessione pacata e approfondita non ha bisogno delle alzate di ingegno di un gruppo di Primi cittadini dai quali ci si aspetterebbe un rispetto della legalità senza sé e senza ma, e che invece sono occupati a mettere i bastoni tra le ruote al governo, con obiettivi di visibilità personale e magari di "protezione" per qualche gruppo di interesse, che ha contribuito alla loro elezione, e che oggi "presenta il conto". Lasciamo le beghe della piccola politica fuori dalle questioni di ampio respiro» conclude Belletti «non prendiamo in ostaggio la famiglia».

 
 
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