(Sopra: "Battesimo" di Giovanni Bellini, dipinto conservato a Venezia nella Chiesa Granpriorale di San Giovanni del tempio dell'ordine di Malta. In copertina: "Madonna con il Bambino, Musei Civici di Treviso)
«Scoprire le opere nel loro contesto originario, per coglierne appieno il valore e la qualità, quest'ultima data anche dal luogo umano che ha generato le opere stesse»: è questo l'obiettivo di “Luce su Giovanni Bellini”, nelle parole di don Gianmatteo Caputo, architetto e delegato patriarcale per i Beni culturali ecclesiastici. Presentato il primo giugno nella sede della Fondazione Querini Stampalia, capofila - assieme al Polo Museale del Veneto e alla Regione - degli enti organizzatori, lo speciale progetto intende celebrare i 500 anni dalla morte del talentuoso pittore che, come ha sottolineato il presidente della Querini Stampalia, Marino Cortese, «rappresenta l'identità veneta». Saranno coinvolti ogni chiesa, museo o collezione, di tutta la regione, che possa vantare nel proprio patrimonio almeno un'opera di Bellini (noto anche come Giambellino). L'iniziativa entrerà nel vivo a settembre con il trasferimento della Pala dell'“Assunta in Gloria” dal deposito di San Gregorio, dove è stata restaurata, al Museo Diocesano di Venezia, dove resterà esposta per il cinquecentenario, per poi essere ricollocata nella sede originaria di San Pietro Martire, a Murano. Partirà, così, un itinerario culturale regionale che metterà letteralmente “in luce” i capolavori del maestro rinascimentale, grazie ad un innovativo impianto illuminotecnico, che resterà permanente.
"Assunta in gloria", esposta al Museo diocesano di Venezia.
Nella città di Venezia, oltre naturalmente alla Querini Stampalia, con la “Presentazione di Gesù al Tempio”, saranno interessate la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, con la “Madonna con il Bambino e i santi Pietro, Nicola da Bari, Benedetto e Marco, e angeli musicanti”; la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, con la "Pala con i santi Girolamo, Cristoforo e Ludovico da Tolosa”; il Museo Diocesano, con la Pala dell'“Assunta in Gloria”; la chiesa di San Pietro Martire (Murano), con la “Madonna con il bambino San Marco, Sant'Agostino, e il doge Agostino Barbarigo”; la chiesa di San Zaccaria, con la “Madonna con il Bambino e santi e un angelo musicante”; la chiesa di San Francesco della Vigna, con “La Vergine con il Bambino fra i santi Giovanni Battista, Francesco, Girolamo, Sebastiano e il committente inginocchiato Giacomo Dolfin”; la chiesa di San Giovanni Crisostomo, con la “Pala con i santi Girolamo, Cristoforo e Ludovico da Tolosa”; la chiesa granpriorale di San Giovanni del Tempio dell'Ordine di Malta, con il “Battesimo di Cristo con due angeli e il committente - il gran priore Sebastiano Michiel - inginocchiato”; il Museo Correr, con la “Trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor”; la Fondazione Giorgio Cini (Isola di San Giorgio Maggiore), con “Giovanni Bellini, 'il migliore di tutti'”; la Scuola Grande di San Marco, con la ricostruzione fotografica del “Martirio di San Marco”; le Gallerie dell'Accademia, con la “Pala di San Giobbe”. A Vicenza, il “Battesimo di Cristo”, momentaneamente nella pinacoteca di Palazzo Chiericati (è custodito nella chiesa di S. Corona); a Padova, il “Ritratto di un giovane senatore”, nei Musei Civici agli Eremitani; a Treviso, “Madonna con il Bambino”, nei Musei Civici; a Rovigo, “Cristo portacroce”, nella pinacoteca dell'Accademia dei Concordi a palazzo Roverella; a Verona, “Madonna con il Bambino in piedi sul parapetto”, al Museo di Castelvecchio.
Daniele Ferrara, direttore del Polo Museale del Veneto, ha posto l'accento sulla coralità della proposta. «Abbiamo riunito per la prima volta così tanti soggetti pubblici e privati per dare corpo ad un progetto culturale, che mettesse in rete iniziative diverse, quindi le abbiamo poste a sistema e abbiamo realizzato una comunicazione unitaria, secondo un modello che, senza distinzione tra l'appartenenza istituzionale dei soggetti coinvolti, punta a valorizzare una delle grandi eccellenze artistiche del territorio regionale». Questa collaborazione «ha anche permesso di avere il sostegno economico necessario». «La valorizzazione attraverso le sue opere di un artista di tale levatura, diventa per la Regione Veneto un'opportunità di riscoperta del patrimonio culturale e un viatico allo sviluppo del territorio, con un vantaggio in termini di creazione di ricchezza», ha detto l'assessore regionale alla Cultura, Cristiano Corazzari.
"Ritratto di giovane senatore", esposto ai Musei Civici agli Eremitani di Padova.
«Giovanni Bellini (Venezia ca 1433 - 1516) - ha spiegato don Caputo - per me è come un “pontefice”, nel senso di un ponte tra il gotico, ovvero la tradizione più antica, e il nuovo che a fine 1400 stava emergendo. Questo itinerario permetterà di contestualizzare le opere del Bellini nello spazio liturgico. Una presenza che suscita la preghiera pur nel rigore delle immagini. Da veneziano dico che questo progetto dimostra che la nostra città è ancora viva». Giambellino dipinge una serie di Madonne con bambino, ma non sono mai immagini liete, lo sguardo di Maria tradisce sempre una certa malinconia. Avviene anche nella tela “Presentazione di Gesù al Tempio”, al museo Querini Stampalia, dove Maria, porgendo il bambino al sacerdote Simeone, sembra avere un'esitazione, come trattenuta dal presagio della morte del figlio. I Bellini - il papà Jacopo e i fratelli Giovanni e Gentile - rappresentano la più importante famiglia di pittori di Venezia, imparentati con Andrea Mantegna che aveva sposato Nicolosia, altra figlia di Jacopo. Una app, attivabile gratuitamente, consentirà ai turisti di percorrere con facilità Venezia e il Veneto alla scoperta di Giovanni Bellini. Nel sito della Regione sarà pubblicato il video realizzato per l'occasione. Tra le altre iniziative, visite guidate speciali, convegni, concerti e incontri di approfondimento.
Tutti gli enti coinvolti
Il progetto speciale “Luce su Bellini” è promosso e gestito dal Polo Museale del Veneto e dalla Regione Veneto, in collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, ed è coordinato sotto il profilo tecnico da Fondaco, con l'apporto delle Soprintendenze Belle Arti di Venezia e Verona, della Curia Patriarcale di Venezia, delle Gallerie dell'Accademia del Comune di Venezia - Fondazione Civici Musei, della Fondazione Giorgio Cini, del Gran Priorato di Lombardia e Venezia del Sovrano Ordine di Malta, dell'Asl 12 Veneziana, del Comune di Padova (Assessorato alla Cultura - Civici Musei), del Comune di Treviso (Assessorato alla Cultura - Civici Musei), del Comune di Verona (Assessorato alla Cultura - Civico Museo di Castelvecchio), del Comune di Vicenza (Assessorato alla Cultura - Museo Civico di Palazzo Chiericati e chiesa di Santa Corona), dell'Accademia dei Concordi di Rovigo e della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.