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venerdì 18 aprile 2025
 
Il dizionario per i migranti
 

"Benvenuti Abc": un dizionario fa volare le parole oltre i muri

29/11/2016  Spesso, la lingua è il primo ostacolo contro cui soccorritori, medici, insegnanti e volontari devono scontrarsi nell'accoglienza dei migranti: nasce un dizionario multilingue per immagini per permettere a tutti, grandi e (soprattutto) piccoli di comunicare e incontrarsi

Alla voce "Letto": l'illustrazione di Giulia Orecchia
Alla voce "Letto": l'illustrazione di Giulia Orecchia

Un dizionario multilingue, illustrato e interattivo, per aiutare i migranti a imparare l'italiano e a farsi capire. Pensato con una speciale attenzione per i più piccoli, può essere molto utile anche agli adulti. Ecco, in sintesi, “Benvenuti Abc”, un progetto ideato dalla start up torinese PubCoder, in collaborazione con la Fondazione Migrantes, che ha fin da subito sposato l'iniziativa. Il dizionario usa gli strumenti della tecnologia (è stato studiato per computer e dispositivi mobili) e si propone di facilitare, attraverso la forza delle immagini, le comunicazioni tra i migranti appena arrivati nel nostro Paese e coloro che, per primi, li accolgono. 

Spesso, infatti, le barriere linguistiche sono il primo ostacolo contro cui soccorritori, medici, insegnanti e volontari devono scontrarsi.
Com'è noto, le recenti, epocali ondate migratorie sospingono verso l'Europa persone provenienti da territori sempre più remoti (Medio Oriente, Afganistan, Bangladesh, Cina, Paesi dell'Africa sub-sahariana, tanto per fare qualche esempio). Molte di loro non conoscono l'inglese, né, tanto meno, lingue neolatine affini all'italiano, come il francese o lo spagnolo.

“Benvenuti Abc” è un prontuario “di sopravvivenza”, composto, per il momento, da 190 parole, appositamente selezionate da una commissione di linguisti e insegnanti. Sono le parole più comuni, quelle che servono a orientarsi in un mondo nuovo. Si riferiscono a componenti della famiglia, numeri, cibi, parti del corpo, oggetti di uso quotidiano, stagioni e festività dell'anno, ambienti della casa e luoghi di transito come “stazione” o “metropolitana”. A ciascun vocabolo, riportato in italiano, inglese e arabo, è dedicata una scheda illustrata. Per le prime due lingue è anche possibile ascoltare la pronuncia (per l'arabo non ancora, ma si potrà fare presto). I disegni, stilizzati e intuitivi, ma anche molto curati, sono stati realizzati, a titolo gratuito, da 120 illustratori. Tra loro ci sono figure di riferimento del settore e diversi vincitori del prestigioso premio Andersen, dedicato alle opere per l'infanzia.

L'idea di un simile strumento nasce in Germania, nell'ottobre di un anno fa, in concomitanza con l'arrivo dei primi migranti siriani. L'illustratrice Anna Karina Birkenstock, volontaria nei campi profughi, decide di mettere il suo talento creativo al servizio dei nuovi arrivati. Insieme al marito Caspar Armster e a 25 illustratori, costruisce un dizionario minimo, composto da 150 lemmi. Fin da subito il gruppo pensa di rendere questo supporto disponibile per telefoni cellulari e tablet, così si affida alla start up torinese PubCoder, specializzata in servizi tecnologici. 

Qualche mese dopo l'azienda decide di promuovere un'iniziativa analoga anche in Italia. A marzo, durante la Children's Book Fair di Bologna, lancia un appello a illustratori e creativi. In tanti rispondono con entusiasmo. Nasce così la squadra di “Benvenuti Abc”. «A noi interessa la tecnologia quando è utile alle persone» spiega Paolo Giovine, fondatore e presidente di PubCoder  «“Benvenuti Abc” rappresenta una tappa. C'è tantissimo da fare: il momento è adesso». In effetti il progetto non si ferma. Tra i prossimi obiettivi ci potrebbero essere delle schede situazionali illustrate, cioè serie di parole legate a un determinato contesto (ad esempio, un elenco di termini medici, utili in ospedale).   

Il dizionario ha trovato un grande alleato nella fondazione Migrantes, l'organismo della Cei impegnato in prima linea a fianco di chi fugge da guerre, fame e povertà estrema. «In questo momento cruciale e drammatico, Migrantes tocca con mano la volontà delle persone di farsi coinvolgere nelle tante occasioni e modalità di impegno» sottolinea Sergio Durando, direttore ufficio Migrantes di Torino. «Ci sono famiglie che aprono le loro case ai rifugiati e parrocchie pronte ad accogliere. Nel solo territorio della Diocesi di Torino, in un anno le comunità hanno ospitato gratuitamente 255 persone. Ma anche donare il proprio sapere e il proprio talento, come hanno fatto i 120 illustratori coinvolti, può rivelarsi un aiuto prezioso». “Benvenuti Abc” sarà diffuso nei centri d'accoglienza italiani e ovunque possa servire, a cominciare dalle scuole.

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