“Sono un po’ stanchino”, dice Beppe Grillo citando Forrest Gump dopo
che aveva percorso tutti gli Stati Uniti. E così annuncia un “comitato di
garanti” che possa affiancarlo. La democrazia secondo Grillo funziona così: lui
si sceglie gli uomini (e una donna, una sola?) e poi “decide la Rete”. Chissà
se il malcontento che serpeggia tra i Cinque Stelle verrà placato in questo
modo. Perché non si capisce quali funzioni e quali poteri abbiano i nostri
cinque eroi: Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico,
Carla Ruocco e Carlo Sibilia.
“Mia mamma mi diceva sempre che questi non sono
dettagli”, avrebbe mormorato Forrest Gump. In realtà la scelta nasconde (ma
nemmeno tanto) le difficoltà in cui versa il Movimento, ormai lontana dal suo
picco massimo del febbraio scorso, quando guadagnò il 25 per cento divenendo il primo partito d'Italia. Sono molte le ombre che si accavallano sul futuro della creatura grillina. Le
regionali in Emilia e in Calabria hanno confermato un'emorragia in corso. Il
Movimento non ha saputo adeguarsi ai nuovi tempi: ha rincorso inutilmente la Lega
nelle sue pulsioni xenofobe e antieuro (ma la maggior parte degli attivisti, che proviene dalle fila del volontariato e del terzo settore la pensa in modo diametralmente opposto soprattutto sull'immigrazione), ha continuato con l’immobilismo
politico in Parlamento, non ha saputo dare risposte ai problemi sollevati dalla
crisi economica.
A tutto questo si aggiunge un’assenza quasi totale delle
possibilità di partecipazione e di discussione della linea Grillo-Casaleggio. E
così che si è arrivati al sinedrio grillino.
“Il M5S ha bisogno di una struttura più ampia”, dice il fondatore del Movimento. “Io, il camper
e il blog non bastiamo più. Quando abbiamo intrapreso l’appassionante percorso
del Movimento 5 Stelle, ho assunto il ruolo di garante per assicurare il
rispetto dei valori fondanti di questa comunità", si legge sul suo blog. “Oggi, se vogliamo che questo diventi un Paese migliore,
dobbiamo ripartire con più energia ed entusiasmo. Sono un po' stanchino, come
direbbe Forrest Gump. Quindi pur rimanendo nel ruolo di garante del M5S ho
deciso di proporre cinque persone, tra le molte valide, che grazie alle loro
diverse storie e competenze opereranno come riferimento più ampio del M5S in
particolare sul territorio e in Parlamento. Oggi le propongo in questo ruolo
per un voto agli iscritti”. Basterà per placare gli animi e la voglia di democrazia all'interno dei 5 Stelle?
Ma qual è il potere del nuovo sinedrio grillino? “Queste
persone si incontreranno regolarmente con me per esaminare la situazione
generale, condividere le decisioni più urgenti e costruire, con l'aiuto di tutti,
il futuro del Movimento 5 Stelle”, conclude Grillo. Un ruolo da cortigiani, più che qualcosa di organico e strutturato in base a una democrazia interna. Può bastare per un Movimento che alle politiche ha conquistato 8,5 milioni di voti ottenendo 108 seggi? Come diceva sempre
Forrest Gump “Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di
cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”. Per esempio ti può capitare
Renzi, o Salvini o un sindaco di Parma che organizza il primo congresso grillino, oppure un gruppo di deputati che dimostra la propria onestà nonostante le accuse lanciate dal blog-drago, o ancora un gruppo di deputati Cinquestelle che stanca del pensiero
unico e dei tribunali del popolo digitali ti twitta in faccia:
#BeppeStavoltaNonCiSto.