Papa Francesco, il gesuita Bergoglio,non aveva che applicato alla Curia romana uno degli elementi cardine della Compagnia: la meditazione in luogo appartato.
E ad Ariccia, la Casa Divin Maestro dei Paolini, gli editori di Famiglia Cristiana, ha tutte le caratteristi che del luogo appartato.
Nell’area dei Castelli romani, diocesi di Albano, è circondata da dodici ettari di bosco, non è immediatamente prospiciente alla strada, ma la si raggiunge dopo aver varcato un cancello verde con una strada interna che si inerpica tra gli alberi.
È l’unica casa religiosa della zona, che ne vede moltissime, a essere dedicata esclusivamente al ritiro spirituale.
Non ospita gruppi di turisti che poi scendono a Roma. Così l’ha voluta
don Giacomo Alberione. Spiega don Silvio Sassi, superiore generaledella
Società San Paolo: «Si viene per pregare insieme, per riprendere forza e
vigore attorno ai capisaldi della fede».
La scelta di Bergoglio ha
sorpreso anche lui: «La decisione del Papa ci consola e per noi è un dono
della Provvidenza nell’anno centenario che ricorda la fondazione della
nostra congregazione». Era il 1914 quando don Giacomo Alberione, sacerdote
di Alba, avviò l’avventura dei Paolini, sacerdoti e laici
comunicatori del Vangelo.
Alberione volle con grande tenacia la Casa di
Ariccia intitolata al Divin Maestro, il modo in cui i Paolini
chiamano Gesù, “primo maestro” della fede. Perché, osserva ancora don
Silvio Sassi,«non bastano le opere se non si medita con il Vangelo sulla
forza delle opere». Il Papa troverà una frase di Alberione appena
varcherà la soglia della Casadi Ariccia, che spiega il motivo per cui
essa è stata costruita: «È destinata tutta alla riconciliazione e
santificazione delle nostre anime, al ripensamento e aggiornamento dei
ministeri e degli apostolati». Riassume perfettamente la scelta
di Bergoglio e il senso degli esercizi spirituali.
Alberione sottolineava
la «grande gioia di rivederci, di pregare e di vivere insieme, di
incoraggiarci vicendevolmente, di riconfermare e ripetere la
nostra donazione al Signore». È esattamente ciò che vuole il Papa con gli
esercizi spirituali.
La Casa dei Paolini è stata inaugurata 55 anni
fa. Nel parco, anzi nel bosco che la circonda,sono stati realizzati due
percorsi meditativi, edicole con sculture di marmo che illustrano le
stazioni della Via Crucis e i misteri del rosario. È normalmente usata da
molte congregazioni religiose maschili e femminili per esercizi
spiritualio per lo svolgimento dei capitoli generali. Viene spesso anche
il predicatore della Casa pontificia, padre Raniero Cantalamessa, per
predicare gli esercizia diversi religiosi. L’ultima volta poche settimane
fa, a un gruppo di suore. Vescovo di Albano poi è monsignor
Marcello Semeraro, segretario del “C8”, il Consiglio degli otto cardinali
voluto dapapa Francesco.
E qui, durante gli esercizi spirituali della
Curia romana, si svolgevano quelli delle Guardie svizzere, unica settimana
in cui i servizi di sicurezza in Vaticano potevano disporre di una pausa.
Quest’anno sono dovute andare altrove.