Ventisei milioni di dollari. Sono i fondi per la campagna elettorale raccolti da Joe Biden nelle prime 24 ore dopo l’annuncio che la persona scelta come candidato per la vicepresidenza degli Stati Uniti sarà Kamala Harris. Il dato clamoroso dimostra che la scelta di Kamala Harris ha avuto un effetto energizzante sulla base del partito democratico. È proprio quello che Biden voleva.
Kamala Harris ha tutti i requisiti per mobilitare il partito, portare la gente a votare e porre così le condizioni per la riconquista della Casa Bianca da parte dei democratici nelle elezioni del 3 novembre.
Californiana, 55 anni, padre giamaicano e madre indiana (il nome Kamala è di origine indù), Harris è la prima donna di colore a essere inserita nel “ticket” (presidente più vice) in corsa per le elezioni presidenziali. Senatrice, ex procuratore distrettuale, Harris è una figura di spicco a livello nazionale e all’inizio della campagna elettorale era nel folto gruppo degli aspiranti alla Casa Bianca del partito democratico. Nel primo dibattito pubblico fra i candidati del partito la Harris attaccò anche Biden, il quale evidentemente non porta rancore.
Scegliendo Harris, Joe Biden vuole dare un forte segnale alle donne e alle minoranze, che oggi costituiscono la base elettorale del partito democratico. Una base che però deve essere motivata , coinvolta, per portarla in massa alle urne nelle elezioni di novembre, così da conquistare quegli Stati decisivi per portare Biden alla Casa Bianca.
Kamala Harris può essere considerata una candidata di sinistra, ma non su posizioni estreme come Bernie Sanders. Nella sua attività di procuratore la Harris ha sempre mantenuto posizioni moto equilibrate, a volte criticate dai liberals, e questo può essere un aspetto rassicurante per gli elettori più moderati. Harris è favorevole all'aborto, tuttavia quando era attorney general in California autorizzò un ospedale a interrompere gli aborti quando l'ospedale siglò una collaborazione con una casa di cura cattolica. Sulla pena di morte ha avuto posizioni ambigue e forse la campagna elettorale potrà fare chiarezza sulla sulle sue reali convinzioni .
Lavorare insieme per ristabilire l'anima del Paese e combattere a favore delle famiglie di lavoratori per far avanzare il Paese": è lo slogan del debutto di Biden e di Harris insieme nella campagna elettorale. A Wilmington, nel Delaware, Harris ha accusato Trump dicendo che la gravità della pandemia negli Stati Uniti è dovuta alla incapacità del presidente di prendere sul serio la pandemia dall’inizio. “Questo è ciò che succede quando eleggiamo una tizio non adatto al compito”, ha aggiunto la senatrice.
Trump ha definito ironicamente la Harris "il tipo di rivale che tutti sognano", ricordando la sua fallimentare corsa presidenziale, accusandola di aver abbracciato la sinistra radicale e coniando per lei il soprannone "Phony Kamala" (Kamala l'ipocrita) per i suoi attacchi a Biden sulle politiche razziali.