L’onorevole Francesco Boccia, Pd, 45 anni, ha due
buoni ragioni per scommettere sulla lunga durata del Governo di Enrico
Letta. Boccia infatti è amico personale del premier (da tempo ha
l’etichetta di “lettiano doc”) e, dal 2011, marito di Nunzia De
Girolamo, ministro delle Politiche agricole. “Le basi per un Governo di
lunga durata”, spiega Boccia, “devono esserci. Quanto sta accadendo
oggi è la conseguenza del’auspicio del presidente Napolitano nel suo
discorso davanti alle Camere riunite”.
- Le è piaciuto il discorso di Letta?
“Sì, il discorso di Letta è stato ampio e ambizioso, non si sentivano discorsi così in aula da tanto tempo”.
- Il Governo potrebbe durare tutta la legislatura?
“Questo Governo non nasce per durare qualche settimana, nasce per
cambiare il Paese o per sancire il fallimento della politica. Vanno
cambiate le fondamenta delle Repubblica e la vita del Governo è legata
anche ai lavori della Convenzione per le riforme. Auspichiamo che dentro
che ci siano tutti, anche quelli che non voteranno la fiducia a questo
Governo”
- Vede il clima giusto per la collaborazione fra Pd e Pdl?
“Penso di si. Ovviamente è sotto gli occhi di tutti che avremo dei
passaggi difficili. Quando ci sono le elezioni amministrative i nostri
candidati e dirigenti sono sempre alternativi al Pdl e sul territorio si
confrontano aspramente anche con chi oggi è nel Governo con noi”.
- Questo non vi farà litigare?
“Dovremo fare lo sforzo che Letta richiamava,nel suo discorso cioè
distinguere la politica dalle politiche. Questo Governo nasce sulle
politiche, su alcune risposte da dare alle famiglie italiane, alle
imprese, ai lavoratori . Qui si vedrà la maturità della classe politica.
Se tutti raccogliamo l’ invito di Napolitano avremo una verifica fra
18 mesi, quindi ci sarebbe un orizzonte lungo, uguale a quello della
costituente che ci ha dato la nostra Costituzione. Non so se questa
classe dirigente è all’altezza dei costituenti, ma me lo auguro per
dare all’Italia entro due anni fondamenta nuove”.
- Lei conosce bene Letta, ce lo descriva
“Enrico è un europeista convinto, molto paziente, con una grande
capacità di ascolto, molto rara nella politica di oggi. Enrico ascolta
sempre anche le opinioni che non condivide, è la persona adatta per
gestire questo momento straordinario. Enrico viene dalla cultura del
solidarismo cattolico, la sua è una storia che può tenere insieme
centrosinistra e centrodestra”
- Che cosa augura a suo moglie ministro?
“Le auguro di fare bene quello che sa fare. Nunzia i problemi dell’agricoltura li conosce, vedrete che farà bene”