C’è grande attesa fra gli appassionati di musica classica per la breve tournée italiana del direttore d’orchestra Teodor Currentzis e della sua nuova creatura musicale, la Utopia Orchestra. Le tappe italiane del tour europeo di Currentzis sono lunedì 20 novembre alle 20.00 al Teatro Grande di Brescia, e a Roma, mercoledì 22 novembre alle 20.30 all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia all’Auditorium Parco della Musica.
Il programma è un omaggio alla grande tradizione con due opere monumentali: il Concerto per violino di Brahms – solista l’ungherese Barnabás Kelemen fondatore dell’omonimo e celebre quartetto d’archi – e la Sinfonia n. 5 di Cajkovskij.
Composto nel 1878, il Concerto per violino di Brahms è tra i più celebri della letteratura violinistica. Clara Schumann, dopo averlo ascoltato scrisse: “È un concerto nel quale l’orchestra si fonde completamente con il solista”. All’archetto si esibirà l’ungherese Barnabás Kelemen, già ospite di ensemble quali la BBC Symphony Orchestra, Budapest Festival Orchestra, London Symphony Orchestra, Indianapolis Symphony Orchestra e NDR Radiophilharmonie di Hannover. La Quinta Sinfonia di Čajkovskij, eseguita per la prima volta nel 1888 a San Pietroburgo, e tra le più amate del compositore russo, che conquista con la sua affascinante ricchezza melodica, la ricerca timbrica e lo straordinario vitalismo orchestrale.
Audacia interpretativa, tensione artistica, approccio anticonvenzionale e carisma magnetico sono le caratteristiche di Currentzis. Nato ad Atene nel 1972, Teodor Currentzis si è trasferito a San Pietroburgo nel 1994 per studiare direzione d'orchestra con il leggendario insegnante russo Ilya Musin, che ha formato, tra gli altri, anche Valery Gergiev e Semyon Bychkov. Mentre era direttore musicale dell'Opera di Novosibirsk dal 2004, Currentzis ha fondato MusicAeterna. Nel 2011, quando è stato invitato ad assumere l’incarico di direttore artistico del teatro dell’opera di Perm (città della Russia orientale a oltre 1.400 chilometri da Mosca), Currentzis ha portato con sé l’orchestra e il coro. L’Orchestra Utopia è il suo nuovo progetto.Fondata per riunire i migliori musicisti provenienti da tutto il mondo, Utopia è strutturalmente, finanziariamente e organizzativamente indipendente da qualsiasi altro collettivo e istituzione.
Per i due concerti italiani sono 107 gli orchestrali provenienti da Argentina, Armenia, Austria, Belgio, Bielorussia Bulgaria, Brasile, Corea del Sud, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Germania, Italia, Kazakhstan, Lituania, Norvegia, Olanda, Portogallo, Russia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria, Romania, Regno Unito, USA, Venezuela. “Questi musicisti oltre ad essere preparatissimi hanno anche motivazioni spirituali”, ha dichiarato Currentzis. “Questo sogno non è solo mio. È un'idea a lungo coltivata da un gran numero di musicisti provenienti da ogni angolo del mondo: unire persone con un'ideologia musicale condivisa per creare senza compromessi ciò che la nostra immaginazione musicale ci propone. È un tentativo di abbandonare il quadro delle istituzioni rispettabili che, pur essendo benedette, possono anche essere condannate a creare quello che potrebbe essere descritto come un certo suono internazionale standardizzato. Stiamo entrando in un campo più sperimentale, alla ricerca del suono perfetto, con musicisti di grande talento che lo desiderano. La prima cosa che soffre della globalizzazione è l'intimità. L'emozione, l'unità e la dedizione di cui parlo si trovano molto probabilmente nel lavoro di un singolo musicista o di un piccolo collettivo. Noi vogliamo portare questa identità e intimità cameristica nella strumentazione completa di un grande concerto sinfonico. Quindi rinunceremo a ciò che conoscevamo e faremo un salto. Naturalmente si tratta di un'idea utopica. L'utopia è qualcosa di impossibile, ed è questo che ci attrae: realizzare l'impossibile. I sogni si avverano solo quando eliminiamo il divieto dell'impossibile".
Queste dichiarazioni rendono bene l’idea della personalità di Currentzis. “È stato descritto come un punk, un barbaro, un anarchico e un guru: tutti elementi che contengono elementi di verità, ma che non riescono a trasmettere la miscela di talento, carisma ed energia che lo ha sospinto dalla periferia del mondo della musica ai suoi palcoscenici più prestigiosi”, ha scritto di lui il New York Times nel 2019.
Chi scrive lo ricorda a Venezia nel maggio del 2017, invitato per l’inaugurazione della sede della V-A-C Foundation, nata da un'idea di Leonid Mikhelson e Teresa Iarocci Mavica volta a diffondere e promuovere l'arte contemporanea russa. L’11 maggio, alla guida di MusicAeterna, Currentzis diresse al teatro Goldoni la Sinfonia n.1 di Gustav Mahler. Ma la chicca fu il giorno prima, quando Currentzis portò i suoi orchestrali all’Isola cimitero di San Michele. Currentzis arrivò in motoscafo, i musicisti su altre imbarcazioni, qualcuno in gondola. Al cimitero, a quell’ora chiuso al pubblico, Currentzis depose una rosa rossa sulle tombe di alcuni celebri artisti russi come Igor Stavinskij, Sergej Djagilev, Iosif Brodskij. Ogni gesto fu accompagnato da un breve discorso seguito in religioso silenzio dagli orchestrali. Poi i musicisti aprirono le custodie degli strumenti e, fra tombe e lapidi, eseguirono l’Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Mahler. Un momento magico.