Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 17 settembre 2024
 
 

Melissa non merita questa confusione

26/05/2012  Caduta la pista del "pazzo isolato", per la bomba di Brindisi restano vaghe ipotesi e un sospetto fotografato e filmato ma introvabile.

Citarsi non è mai di buon gusto. In ora non sospette, però, a proposito delle indagini sull'assassinio di Melissa Bassi, a Brindisi, avevamo scritto: "Se si è trattato del gesto di un pazzo isolato, di un progetto di strage partorito da una mente malata, vogliamo che ci venga spiegato bene, vogliamo esserne sicuri. Su troppe altre bombe, da Bologna a Brescia a Milano, in passato è calata una confusione che ha acuito il dolore delle vittime e gratificato l'impunità dei colpevoli".


E infatti. Sono passati pochi giorni e già la tesi del pazzo isolato, magari maniacalmente impegnato a seguire le studentesse, è passata di moda. Anzi: le contese tra le Procure, la pubblicazione dei filmati delle telecamere di sicurezza e le illazioni dei soliti "bene informati" hanno portato un tizio che non c'entrava nulla alle soglie dello stigma sociale se non del linciaggio.

Siamo insomma alle solite. Tanto più che le ultime notizie portano le indagini verso "luoghi" che sembravano già esclusi. Primo: l'ordigno pesava più di un quintale, quindi una persona sola non avrebbe potuto mettere in opera l'attentato. Se le persone sono più di una, a che cosa dobbiamo pensare? Secondo: a esplodere non è stato solo il gas delle bombole, ma anche una miscela esplosiva ottenuta mescolando diserbanti, nitrato, zucchero e altri elementi. Fatta in casa ma da mani esperte. Quindi un terrorista? O un killer professionista, magari mandato dalla mafia? Terzo: la bomba era stata nascosta in un contenitore apposito, diverso da quelli utilizzati per la raccolta dei rifiuti. Chi l'ha portato lì? Con che mezzo? Possibile che nessuno abbia visto?

Le massime autorità (il ministro della Giustizia Severino, il procuratore nazionale antimafia Grasso), per la verità, avevano tenute aperte tutte le ipotesi. Resta però il fatto che, a fronte a una bomba esplosa davanti a una scuola e di una giovane vita strappata, abbiamo: una certa confusione tra gli inquirenti; un deserto di segnalazioni, nonostante la pubblica commozione; un sospetto fotografato e filmato ma introvabile. Non è molto, certo non è abbastanza.   
 

I vostri commenti
2

Stai visualizzando  dei 2 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo