E' nato il 16 aprile 1927, un Sabato Santo, a Marktl am Inn, in Baviera, terzo figlio - il più giovane - dei coniugi Ratzinger. Benedetto XVI festeggia 92 anni. Telefonate e messaggi d'auguri segnano queste ore del Papa emerito. Ordinato sacerdote nel 1951, dal 1962 Joseph Ratzinger partecipò al Concilio Vaticano dove acquisì notorietà internazionale. Inizialmente prese parte ai lavori come consulente teologico dell'allora arcivescovo di Colonia, il cardinale Josef Frings, e poi come perito del Concilio, su interessamento dello stesso Frings.
Nel 1977 Paolo VI lo nominò arcivescovo di Monaco di Baviera. Nel 1981 Giovanni Paolo II lo volle alla guida della Congregazione per la dottrina della fede. Ratzinger fu eletto Papa durante il secondo giorno del conclave del 2005, al quarto scrutinio, nel pomeriggio del 19 aprile. Scelse il nome di papa Benedetto XVI. Sorprendendo tutti, l'11 febbraio 2013 ha annunciato (in latino, una lingua di cui si sente padrone, ha avuto modo di spiegare in seguito) la sua decisione di rinunciare al ministero petrino.
Jorge Mario Bergoglio, il suo successore, ha avuto più volte modo di vederlo. Francesco e Benedetto XVI si sono incontrati per la prima volta il 23 marzo 2013 quando il Papa si è recato a Castel Gandolfo. Dopo lo storico abbraccio, aveva pregato insieme al suo predecessore, inginocchiandosi accanto a lui. Il 2 maggio 2013, dopo due mesi trascorsi a Castel Gandolfo, Benedetto XVI ha fatto il suo ritorno in Vaticano, andando a vivere nel Monastero Mater Ecclesiae così come era stato annunciato. Dopo quella data, Ratzinger è apparso in pubblico il 5 luglio 2013, quando ha partecipato all’inaugurazione di un nuovo monumento a San Michele nei Giardini Vaticani, e il 22 febbraio 2014 quando, su invito di papa Francesco, ha preso parte al primo concistoro per la creazione di nuovi cardinali di Francesco.
Benedetto XVI ha raccontato sè stesso in una ricca autobiografia (La mia vita, Edizioni San Paolo). Interessante il passo che chiude l'opera, riferito al motivo per cui scelse l'orso per il suo simbolo, in realtà cifra interpretativa di un'intera esistenza vissuta in fedeltà a Dio e alla sua Parola. «Dalla leggenda di Corbiniano, fondatore della diocesi di Frisinga, ho preso l’immagine dell’orso», scrive Jospeh Ratzinger. «Un orso – racconta questa storia – aveva sbranato il cavallo del santo, che stava recandosi a Roma. Corbiniano lo rimproverò aspramente per questo misfatto e, come punizione, gli caricò sulle spalle il fardello che fino a quel momento era stato portato dal cavallo. L’orso dovette trasportare il fardello fino a Roma… Cosa potrei raccontare di più e di più preciso sui miei anni come vescovo? Di Corbiniano si racconta che a Roma restituì la libertà all’orso. Se questo se ne sia andato in Abruzzo o abbia fatto ritorno sulle Alpi, alla leggenda non interessa. Intanto io ho portato il mio bagaglio a Roma e ormai da diversi anni cammino col mio carico per le strade della Città Eterna. Quando sarò lasciato libero, non lo so, ma so che anche per me vale: “Sono divenuto una bestia da soma, e proprio così io sono vicino a te”».