Secondo gli ultimi dati Istat si registra una ripresa nel mondo del lavoro. Nel secondo trimestre del 2016 l'occupazione complessiva cresce in modo sostenuto rispetto al trimestre precedente (+0,8%, 189 mila), con una dinamica positiva che, con diversa intensità, riguarda tutte le tipologie. Per i dipendenti a tempo indeterminato l’aumento è più contenuto ( +0,3%), per quelli a termine si attesta su un +3,2% e per gli indipendenti +1,2%. Su base annua la crescita complessiva è di 439 mila occupati con una «significativa crescita» degli occupati di 15-34 anni (+223 mila su basa annua). Nell’arco di un anno ci sono stati 109.000 disoccupati in meno. Le ore complessivamente lavorate crescono dello 0,5% sul trimestre precedente e del 2,1% su base annua. L'aumento congiunturale ha riguardato sia l'industria in senso stretto (+0,4%), sia i servizi (+0,6%). A livello territoriale, l'aumento degli occupati nel secondo trimestre del 2016 è maggiore nel Mezzogiorno (+1,4%) in confronto al Centro (+0,8%) e al Nord (+0,6%). Scendono al 22,3% nel secondo trimestre 2016 i ragazzi che non sono impegnati a scuola nè a lavoro, i cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training), che erano al 25% nel secondo trimestre della 2013. Nel secondo trimestre 2016 i giovani Neet sono 2 milioni 35 mila, in particolare ragazze, sopra i 25 anni e residenti nel Mezzogiorno. La loro incidenza, secondo i dati Istat, è maggiore infatti tra le donne (24,4% contro 20,3% gli uomini), doppia nel Meridione in confronto al Nord (31,5% e 15,3%, rispettivamente) e raggiunge il 31% tra i 25-29enni. La maggioranza dei Neet, inoltre, non è rappresentata da inattivi che non cercano un impiego e non sono disponibili a lavorare: questi sono solo il 25,6% dell'aggregato e in più della metà dei casi sono mamme con figli piccoli. La grande maggioranza sono i giovani interessati a lavorare.