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mercoledì 21 maggio 2025
 
 

C'è maltempo. Il Papa dona 300 ombrelli ai clochard di Roma

05/02/2015  Nuova inziativa di Bergoglio per i senzatetto che gravitano attorno al Vaticano. Tramite il suo elemosiniere, ha fatto distribuire gli ombrelli dimenticati dai turisti in visita ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina. «Se si ama si capisce subito quali sono i bisogni delle persone, come fa una mamma con il proprio bambino», ha detto mons. Krajewski.

La città di Roma, come gran parte dell’Italia, è stretta nella morsa del maltempo e papa Francesco, attraverso l’elemosiniere apostolico mons. Konrad Krajewski, ha pensato ai poveri di Roma che gravitano attorno al Vaticano e in altre zone della città. Come? Facendo distribuire loro circa 300 ombrelli. Si tratta di clochard e senza fissa dimora, che dormono sotto ripari di fortuna, i più esposti al freddo e al maltempo di questi giorni.

Allo scopo, l'elemosiniere apostolico, che ha gestito l'iniziativa per conto del Pontefice, ha utilizzato 300 ombrelli dimenticati dai turisti in visita ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina. «Se si ama si capisce subito quali sono i bisogni delle persone, come fa una mamma con il proprio bambino», ha detto all'Ansa mons. Krajewski. «E di che cosa può aver bisogno un senzatetto quando piove? Di un ombrello». Da qui l'idea, a suo modo ingegnosa, di donare i tanti parapioggia rimasti inutilizzati dopo essere stati dimenticati dai visitatori dei Musei Vaticani.

La distribuzione per le strade di Roma e intorno a San Pietro è avvenuta giovedì, proprio in concomitanza dell'arrivo delle forti piogge che hanno reso ancora più drammatica l'esistenza quotidiana dei tanti clochard. Persone le cui condizioni di vita sono un pensiero fisso per papa Bergoglio, che tramite il suo elemosiniere non è certo nuovo a concreti atti di solidarietà al fine di alleviarne i disagi. Come quello del 18 dicembre scorso, quando in occasione del suo 78/mo compleanno e proprio alle porte dell'inverno, ha donato ai senzatetto della città 400 sacchi a pelo.

Oltre ai continui gesti di aiuto - Krajewski, che il Papa non vuole certo dietro una scrivania, gira ogni sera la città con una piccola squadra di Guardie Svizzere per dare assistenza alle persone più bisognose -, apriranno venerdì, senza particolari cerimonie né inaugurazioni, le docce per i clochard fatte realizzare dal Pontefice sotto il colonnato di San Pietro. Realizzate con servizi moderni e completi, accoglieranno i senza fissa dimora per permettere loro di curare l'igiene personale. «L'impossibilità di lavarsi è una delle principali difficoltà che ci hanno fatto presenti. Da mangiare lo si trova, l'occasione di farsi una doccia no. E questo impedisce, ad esempio, anche di cercare un lavoro», ribadisce l'elemosiniere.

A ciascuno verrà offerto l'indispensabile per la toilette personale, compreso anche un cambio di indumenti intimi. «Si tratta di restituire alle persone la propria dignità», aggiunge Krajewski. Dal 16 febbraio prossimo, poi, nei locali attigui entrerà in funzione anche la «barberia del Papa», dove i clochard potranno contare ogni lunedì per il taglio di barba e capelli su dei barbieri volontari, che per questo servizio hanno dato disponibilità nel giorno di chiusura dei propri negozi.

Multimedia
La Messa di Francesco per il Giubileo dei clochard
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