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Curia più snella, la parola ai cardinali

11/02/2015  Il C9 conclude i lavori con la preparazione di una Relazione che verrà presentata domani all'apertura del Concistoro. Ancora nessuna bozza scritta sul riordino della curia. Sempre più solida però l'idea di accorpare i dicasteri in due grandi poli: laici-famiglia-vita e carità-giustizia-pace. Dopo la Relazione la parola passa all'assemblea dei cardinali.

«Non lasciatevi menare per il naso con bozze che risalgono magari all'anno scorso». Padre Federico Lombardi, portavoce vaticano mette in guardia i giornalisti su quanto è stato pubblicato in questi giorni in merito alla riforma della Curia. Il tema della riforma ha occupato gran parte dei lavori di questa nuova tornata di incontri del Consiglio dei 9 cardinali chiamati dal Papa ad aiutarlo.
E domani 12 febbraio, all'apertura del Concistoro l'intera mattinata sarà dedicata alla Relazione sulla riforma della curia alla quale ha lavorato il C9.
Padre Lombardi ha confermato che il cardinale Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la cultura, lunedì pomeriggio è stato sentito dal C9 proprio in merito al suo dicastero. Martedì mattina, invece, a essere ascoltato è stato monsignor Paul Tighe, Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e della Commissione per i Media Vaticani, che ha presentato l’"Interim Report" della Commissione stessa, con le principali risultanze e proposte per la riorganizzazione del complesso dei media vaticani. Al vaglio dei cardinali anche le questioni sulla Segreteria e il Consiglio dell'economia in vista dell'approvazione dei rispettivi Statuti. La riforma dell'economia è stata stralciata dalla riforma complessiva della curia per essere affrontata in modo più incisivo. Sia su questo fronte che sul resto, in ogni caso, il lavoro che si sta facendo, ha detto il segretario del C9, monsignor Marcello Semeraro, «deve essere letto nell'ottica di quella Chiesa povera che il Papa ha chiesto».
L'idea che sta prevalendo è quella della snellezza e dell'agilità, della maggiore comunicazione tra uffici e dicasteri. Come già aveva confermato il Papa ricevendo in udienza a novembre tutti i capi dicastero, l'idea è quella di ragionare attorno a due grandi poli: laici-famiglia-vita e carità-giustizia-pace. Due grandi filoni che dovrebbero arginare il rischio di eccessiva settorialità, ma, nello stesso tempo, garantire che nessun problema concreto venga tralasciato. Sapendo anche, come è emerso dalla ricognizione sui dicasteri voluta da Bergoglio che, alcuni Pontifici consigli nati per rispondere a particolari esigenze di un certo periodo possono non essere più attuali e viceversa.
La prossima riunione del c9 è prevista dal 13 al 15 aprile prossimi.

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