Si chiama Cabby, è una cabina telefonica rossa di legno in perfetto stile inglese, a grandezza naturale, e girerà per le scuole per raccontare agli studenti le storie dei migranti. E' il progetto multimediale di educazione alla cittadinanza promosso dalla Ong Vis-Volontariato internazionale per lo sviluppo. Il Telefono viaggiatore mira a sensibilizzare sui temi della migrazione facendo vivere di persone l'esperienza del viaggio di un migrante che lascia la propria terra e si mette in cammino.
Lo studente entra nella cabina e, sollevando la cornetta, ascolterà la voce di una persona che narra la propria storia e la propria odissea itinerante. Inoltre, attraverso uno schermo, si potrà accedere ad altri contenuti multimediali didattici.
Cabby - che sarà nelle scuole e negli oratori salesiani a partire da settembre, con l'inizio del nuovo anno scolastico - nasce nell'ambito del progetto europeo "Humanitarian corridors", finanziato dal fondo europeo Amif (Asylum, migration and integration fund) con capofila la Comunità Papa Giovanni XXIII. L'obiettivo del progetto consiste nel fissare delle procedure standard per un percorso di arrivo sicuro e regolare (un corridoio umanitario appunto) per i migranti da due Paesi, Libano ed Etiopia, preparando le comunità ospitanti all'accoglienza e i migranti stessi al processo di futura integrazione con una formazione che comincia già prima della partenza dai loro Paesi di origine.
I corridoi umanitari, se sviluppati a livello europeo, rappresenterebbero l'alternativa sicura ai viaggi in mare, attraverso il Mediterraneo, e alla tratta degli esseri umani. L'impegno del Vis nel progetto, in particolare in Etiopia (dove la Ong è presente dal 1998), si inserisce proprio nella fase di formazione pre-viaggio, oltre che nell'educazione alla cittadinanza globale, a partire dalle scuole e dai più piccoli, i cittadini di domani. Per informazioni sui progetti del Vis: www.volint.it