«Con l'eco nel cuore del recente appello di Papa Francesco
ricordiamo a tutti i calabresi un duplice ineludibile
dovere: quello del "coraggio della denuncia" e quello della "fuga da ogni omertà"». È quanto si afferma, in materia di
contrasto alla 'ndrangheta, in un documento della Conferenza
episcopale calabra. «I vescovi calabresi - prosegue il
documento - ribadiscono, anzitutto, l'inderogabile
importanza di un "cammino educativo" che coinvolga i ragazzi
fin dai primi anni della loro vita, incentrato sulla
frontiera della "'legalità"», indispensabile per una crescita
autenticamente umana, oltre che civile e sociale della
nostra terra e della vera libertà.
In tale contesto, i
Vescovi richiamano l'impegno, ormai quarantennale, delle
Chiese di Calabria su questo tema decisivo e scottante.
Risale infatti al lontano 1975 il "punto di svolta" delle
Chiese di Calabria nella condanna al crimine organizzato.
Dopo di allora e fino ad oggi sempre i Vescovi calabresi,
sia singolarmente, sia collegialmente, hanno, da una parte,
rinnovato la condanna più dura, non solo contro i delitti e
gli attentati, ma anche contro lo stile delle organizzazioni
malavitose nel rapportarsi con le istituzioni e la gente
comune; e, dall'altra, hanno lanciato, con ancora più forza,
l'invito straziante e paterno alla conversione dei cuori».