Un fermo immagine di un video tratto dalla polizia mostra un momento dell'arresto del presidente del Catania Antonino Pulvirenti. In alto: l'organigramma del catania calcio.
Ancora partite truccate, ancora truffe e frodi, ancora scandali: il mondo del calcio è travolto dall'ennesima inchiesta, che ne svela il lato oscuro e illecito, sempre latente, mai sconfitto. Il presidente del Catania Antonino Pulvirenti arrestato per una serie di gare comprate...
"Dov'è la notizia?", direte. E avete una sacrosanta ragione a dirlo. Il rischio è l'assuefazione, perché quest'ultima inchiesta ne segue molte altre, le scommesse (abbiamo trascorso un'estate intera a capire chi aveva ceduto alla tentazione e chi no, fra condanne a assoluzioni), i fallimenti (povera - si intende la città - Parma), l'assurdità di un mondo eccessivo dove l'ingaggio di un calciatore vale quanto il bilancio di un'impresa...
Allora noi che il calcio lo amiamo e non possiamo farne a meno - dato che sappiamo che il divertimento, la competizione leale, il gesto atletico, la tecnica, la logica di squadra, l'impegno e il sacrificio sono la sua verità, non gli illeciti e le immoralità - come ci dobbiamo regolare? Che cosa dobbiamo fare?
Due le possibilità. La prima: fare spallucce a andare avanti, ancora una volta, come se niente fosse, in attesa del prossimo scandalo...
La seconda: farci coraggio e adottare una sorta di consumo critico nei confronti del calcio, esercitare il nostro diritto-dovere di tifosi, ma ancora prima di cittadini, di pretendere che lo sport più bello del mondo sia pulito e trasparente.
Nell'epoca in cui i diritti televisivi costituiscono la voce prioritaria della fatturato di un club, consumo critico significa sciopero televisivo.
Ci vogliono rovinare il giocattolo più bello? E allora noi smettiamo di giocarci, lo lasciamo lì a invecchiare da solo... Non abbiamo alternativa, cari appassionati: dobbiamo smettere di guardare il calcio alla Tv, oltre e ancor più che andare negli stadi, affinché questi signori capiscano che senza di noi non sono nessuno. Sai che gusto disputare partite senza che nessuno ti guardi? È come se un attore di teatro recitasse davanti a una platea vuota, come se Brad Pitt facesse un film che nessuno va a vedere al cinema.
Avete, abbiamo la forza di non seguire più il calcio in Tv? È dura, certo: ma lo facciamo perché gli vogliamo bene.