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mercoledì 11 settembre 2024
 
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In campo per la Siria

18/01/2014  Un'azione congiunta Lega Calcio, Pontificio Consiglio per la la famiglia e Caritas italiana: il 18 e il 19 gennaio, negli stadi dei dieci club ospitanti (Atalanta, Bologna, Catania, Chievo Verona, Genoa, Juventus, Milan, Sassuolo, Roma, Udinese) iniziativa a favore dei siriani stremati dalla guerra civile.

E adesso c'è la mobilitazione concreta del mondo del calcio. Sabato 18 e domenica 19 gennaio,  prima giornata di ritorno della serie A, negli stadi dei dieci club ospitanti
(Atalanta, Bologna, Catania, Chievo Verona, Genoa, Juventus, Milan, Sassuolo, Roma,Udinese), sono previste iniziative di sensibilizzazione a favore dei siriani stremati da anni di guerra civile. Si tratta di un'azione congiunta messa a punto, con il sostegno del Coni, tra la Lega Calcio,  il Pontificio Consiglio per la famiglia e la Caritas italiana.

In occasione del Pellegrinaggio mondiale delle Famiglie alla Tomba di San Pietro (26 e 27 ottobre 2013), era già stata  lanciata l’iniziativa di solidarietà “Le famiglie del mondo per le famiglie della Siria”.  Il progetto, che ha la durata di un anno, prevede la fornitura di aiuti umanitari alle famiglie siriane in difficoltà, e prioritariamente con bambini; la realizzazione di alloggi temporanei per le famiglie sfollate; l’assistenza medico‐sanitaria a malati, bambini e anziani. I beneficiari del progetto sono circa 5.400 famiglie siriane (oltre 20.000 persone).

Al centro del campo  uno striscione con la scritta “Venti di pace per le famiglie della Siria” richiama il piano;  in contemporanea - sui maxischermi  degli stadi - viene trasmesso uno spot di Federico Fazzuoli e Elisa Greco con immagini dei campi profughi libanesi. «Il mondo dello sport non dimentica situazioni dolorose che colpiscono, in Siria, come in altre parti del mondo, troppi innocenti: la partita della pace si può vincere insieme, con l’impegno di ognuno», sottolinea un comunicato.


Siria. Tre bambini, il più piccolo dei quali di appena 27 giorni, sopravvissuti al crollo della loro casa bombardata nella periferia di Damasco. Foto Reuters.
Siria. Tre bambini, il più piccolo dei quali di appena 27 giorni, sopravvissuti al crollo della loro casa bombardata nella periferia di Damasco. Foto Reuters.

Il 22 gennaio, intanto, si apre a Ginevra, in Svizzera, la nuova sessione di negoziati sulla Siria: un evento e un’opportunità unica per riaffermare le ragioni della pace, del dialogo, della riconciliazione. Papa Francesco, nel discorso di lunedì 13 gennaio al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, sottolineando che «occorre ora una rinnovata volontà politica comune per porre fine al conflitto», ha auspicato che tale Conferenza «segni l’inizio del desiderato cammino di pacificazione», aggiungendo poi che è «imprescindibile il pieno rispetto del diritto umanitario» e «non si può accettare che venga colpita la popolazione civile inerme, soprattutto i bambini».

Il Santo Padre ha anche esortato tutti «a favorire e a garantire, in ogni modo possibile, la necessaria e urgente assistenza di gran parte della popolazione, senza dimenticare l’encomiabile sforzo di quei Paesi, soprattutto il Libano e la Giordania, che con generosità hanno accolto nel proprio territorio i numerosi profughi siriani». Egli stesso si recherà in Medio Oriente nel prossimo maggio per sostenere ogni sforzo per la pace in quella martoriata regione.

Siria. Foto Reuters.
Siria. Foto Reuters.

Il Pontificio Consiglio per la famiglia e la Caritas italiana rilanciano dunque con forza questo appello e chiedono la fine del conflitto in Siria, che ha causato un numero altissimo di vittime, milioni di profughi in tutti i Paesi limitrofi, oltre un milione di famiglie distrutte. Due i messaggi forti: educare alla pace, globalizzare la solidarietà per costruire una cultura di pace ed esprimere vicinanza a chi soffre. Accanto all’impegno per porre fine al conflitto, proseguono infatti gli aiuti concreti alla popolazione colpita. Il coinvolgimento della Serie A di calcio rientra in quest'azione di mobilitazione.

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