Gioia e attesa per la riapertura, a Camerino, della Basilica di San Venanzio dopo i danni causati dal terremoto di tre anni fa. Era l’agosto del 2016. La Basilica, che porta il nome del protettore della diocesi è una delle più grandi chiese del cratere del terremoto e la più grande di tutta la diocesi. A presiedere il rito, domenica 15 dicembre, alle 17, è il Nunzio apostolico in Italia, monsignor Emil Paul Tscherrig. Si tratta – come ha detto l’arcivescovo, monsignor Francesco Massara - di un importante segno di rinascita per tutto il territorio.
La città e i suoi abitanti, hanno ricevuto, lo scorso 16 giugno, la visita di Papa Francesco. “Sono venuto oggi per starvi vicino; sono qui a pregare con voi Dio che si ricorda di noi, perché nessuno si scordi di chi è in difficoltà”, ha detto loro il Papa che con il caschetto bianco ha visitato i luoghi colpiti dal sisma e si è fermato in Basilica per un momento di preghiera.
Il Pontefice, in quell’occasione, ha pregato “il Dio Vicino, perché susciti gesti concreti di prossimità” e ha fatto appello per la ricostruzione: “Sono passati quasi tre anni e il rischio è che, dopo il primo coinvolgimento emotivo e mediatico, l’attenzione cali e le promesse vadano a finire nel dimenticatoio, aumentando la frustrazione di chi vede il territorio spopolarsi sempre di più”. “Il Signore invece “spinge a ricordare, riparare, ricostruire, e a farlo insieme, senza mai dimenticare chi soffre”.
La Basilica di San Venanzio, a Camerino, in provincia di Macerata. Foto don Luigi, per gentile concessione.
La riapertura della chiesa, si legge sul sito della diocesi, è stata possibile grazie alla solidarietà di un privato che ha finanziato i lavori, la Fondazione Arvedi Buschini di Cremona: “ancora una volta, come accaduto per diverse scuole del cratere, ad emergere sono i tempi brevi di un’opera resa possibile grazie alle donazioni, rispetto a quelli troppo lunghi per le strutture finanziate dalla ricostruzione pubblica”. I lavori sono infatti iniziati a marzo scorso. “Malgrado le promesse mancate, si rinasce se si lavora insieme, spiega il vescovo Massara sottolineando che il sogno più grande degli abitanti della diocesi è quello di poter ritornare nelle proprie case.
Nei giorni scorsi il presule ha incontrato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “ho portato all’attenzione del presidente del Consiglio la necessità di sostenere un tessuto socio-economico messo in ginocchio dal sisma”, ha detto mons. Massara evidenziando che case e chiese senza attività produttive si “riducono a musei vuoti, a edifici senza vita”. La Basilica di San Venanzio “torna a risplendere di nuova luce” dopo le “macerie che hanno “provato a seppellire”. I lavori sono stati seguiti dal parroco della basilica, don Marco Gentilucci che si dice soddisfatto mentre dal punto di vista tecnico a spiegare il lavoro fatto è l’ing. Piergiuseppe Moretti: “E’ stato fatto il rinforzo delle murature portanti all’interno, con delle reti di carbonio, poi la ricostituzione di tutti gli intonaci con quello che era il disegno originario”.