Pomeriggio di terrore a Stoccolma, dove un grosso camion ha travolto i pedoni nella centralissima Drottninggatan (la strada della Regina), nella zona commerciale della capitale svedese. Un episodio che ricorda quelli di Nizza, Berlino e Londra e che arriva pochi giorni la strage nella metropolitana di San Pietroburgo. La polizia svedese e il primo ministro Stefan Löfven hanno pochi dubbi sulla natura terroristica dell’attacco.
Secondo le prime notizie, ci sarebbero almeno cinque morti e alcuni feriti, forse 8. Le immagini arrivate da Stoccolma mostrano i soccorritori chinati sulle persone stese sull’asfalto.
Il camion è piombato a tutta velocità sulla strada pedonale e ha finito la sua corsa contro le vetrine di un centro commerciale. Secondo alcune testimonianze, sono stati uditi degli spari. Alcuni media locali riferiscono che tre uomini armati sarebbero scesi dal camion, ma al momento mancano altri particolari. La polizia svedese ha chiesto ai cittadini di non entrare nel centro di Stoccolma. Un uomo sarebbe stato arrestato.
Secondo un rapporto del Centro Nazionale per la lotta al terrorismo pubblicato a gennaio, la minaccia più probabile per la Svezia era ritenuta un attacco terroristico ispirato dall’ideologia radicale islamica, come quella promossa dall’Isis e da Al Qaeda. Nel rapporto si sottolineava il rischio rappresentato da “individui ispirati e forse radicalizzati”, i cosiddetti "lupi solitari" già visti in azione a Nizza, Berlino e Londra. Le forse di sicurezza ritengono che siano almeno 300 i cittadini svedesi che negli ultimi anni sono andati in Siria e in Iraq per unirsi come “foreign fighters” ai gruppi jihadisti. La Drottinggatan era stata teatro di un fatto di terrorismo già nel dicembre del 2010, quando un’auto imbottita di esplosivo saltò in aria. In quella occasione morì l’attentatore, un cittadino iracheno di origine svedese. Per fortuna ci furono solo due feriti leggeri.