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CAMPIELLO
 

Camon: "Il tramonto del mio Nordest, ricco e materialista"

11/09/2016  In occasione del conferimento del Premio Fondazione Campiello, torna nelle librerie "Un altare per la madre", romanzo del 1978 con cui lo scrittore veneto vinse lo Strega.

(Foto tratte dal sito www.ferdinandocamon.it)

Torna in libreria Un altare per la madre (Garzanti, pp. 105, euro 13,00), il libro con cui nel 1978 Ferdinando Camon vinse lo Strega. L'occasione è l'attribuzione del prestigioso riconoscimento alla carriera Premio Fondazione Campiello. 

Veneto, classe 1935, scoperto e sostenuto ai suoi esordi come narratore nei primi anni '70 da Pier Paolo Pasolini, Ferdinando Camon è autore di numerosi romanzi tradotti in tutto il mondo. 

Nel romanzo la morte dell'anziana madre dell'autore assurge a simbolo della fine della civiltà contadina.

Camon, che cosa è cambiato da allora?
«È scomparso tutto un mondo, un'idea della vita, della famiglia, del bene e del male. Quello che oggi constato nelle terre del ricco Nordest è un aspetto pervasivo e disperante, cioè una visione completamente materialistica dell'esistenza».

E questo cosa ha comportato?
«È venuto meno ogni senso del trascendente, insieme con l'idea di Dio, il valore della persona in quanto tale e la certezza dei criteri morali».

Come vede il futuro?
«Quello che ho imparato in 81 anni di vita è che nella Storia i problemi vengono superati non da soluzioni, ma dal sorgere di altri, nuovi problemi. Oggi quello a cui siamo di fronte è la necessità, inevitabile, di integrarci con altre culture, religioni, civiltà. È una montagna da scalare, una scalata per la quale occorrono coraggio e fiducia».

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