Da due decenni a sostegno di un’agricoltura familiare sostenibile in Italia e nel mondo, a difesa della dignità dei lavoratori della terra e del diritto al cibo sano e di qualità per tutti: la campagna "Abbiamo riso per una cosa seria" della federazione Focsiv compie 20 anni. Nei finesettimana del 14 e 15 e del 21 e 22 maggio l'iniziativa torna con i pacchi di riso Roma, 100% italiano della FdAI - Filiera Agricola Italiana, e rinnova la collaborazione, come nelle scorse edizioni, con Coldiretti e Campagna Amica, Fondazione Missio Cei e Azione Cattolica Italiana. Inoltre, l’iniziativa ha il supporto informativo di Rai per il Sociale attraverso i canali editoriali Rai.
I pacchi di riso di "Abbiamo riso per una cosa seria" tornano, con un packaging rinnovato, in tante piazze, mercati di Campagna Amica, parrocchie e sulla piattaforma www.gioosto.com, l’e-commerce etico dedicato alle aziende che offrono prodotti di qualità. Un gesto di solidarietà e, soprattutto, di consapevolezza che esprime la volontà di schierarsi a difesa del lavoro dei piccoli contadini, in ogni parte del mondo, un lavoro che contribuisce alla salvaguardia dei territori e delle biodiversità e, al tempo stesso, genera un’economia agroalimentare sostenibile e sana per tutti, senza scarti e sprechi. Un campagna che acquista ancora più valore oggi, in un momento particolarmente difficile per le comunità rurali, a causa prima della pandemia del Covid-19, ora della guerra in Ucraina.
Le migliaia di chicchi di riso contenuti nei pacchi della campagna sostengono un unico grande progetto con 34 interventi di agricoltura familiare realizzati da 33 soci Focsiv in 25 Paesi di 4 Continenti – Africa, America Latina, Asia ed Europa. Tutti gli interventi sono volti al miglioramento della condizione socioeconomica delle comunità agricole e, in particolare, di quella delle donne, artefici dello sviluppo delle proprie famiglie ad iniziare dai più piccoli; alla sensibilizzazione dei giovani affinché comprendano quali siano le potenzialità di rimanere nelle proprie terre di origine senza abbandonarle per un futuro incerto nei grandi agglomerati urbani; alla formazione dei contadini di tecniche e pratiche di coltivazione ecosostenibili, che valorizzano la qualità e la quantità della loro produzione. Tutti uniti per contrastare fenomeni, in Italia e nel resto del mondo, come il caporalato, il lavoro nero e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi e l'abbandono delle terre e il loro l'accaparramento da parte delle multinazionali e delle finanziarie.
«Se già la pandemia ci aveva fatto comprendere la precarietà non solo del sistema sanitario mondiale, ma anche di quello agroalimentare, la crisi odierna, provocata dalla guerra in Ucraina, sta ulteriormente aggravando la situazione alimentare già più che compromessa per milioni di persone. Una tempesta perfetta che porterà, secondo le prime analisi degli esperti internazionali, a 1,7 miliardi le persone che non avranno il diritto ad alimentazione sana. Le migliaia di chicchi di riso dei pacchi della campagna "Abbiamo riso per una cosa seria" testimoniano che si può ed urgentemente si deve cambiare il paradigma di crescita senza limiti che governa l’economia mondiale. È necessario attuare modelli di produzione basati sull’agroecologia, che tutelino l'ambiente, la biodiversità e l’agricoltura familiare», ha sottolineato Ivana Borsotto, presidente Focsiv. «I pacchi di riso che saranno in piazza da metà maggio sono la risposta concreta che da 50 anni, come Federazione di Organismi di cooperazione allo sviluppo, mettiamo in campo per permettere che sia i risicoltori italiani che i contadini di tutto il mondo possano continuare a coltivare le loro terre e a sviluppare una economia sostenibile che salvaguarda i frutti originari dei propri territori e che, al contempo, sia difeso il diritto ad un lavoro e ad una vita dignitosa. Questo è il modo Focsiv di ridere per una cosa seria». Informazioni: www.abbiamorisoperunacosaseria.it