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sabato 14 settembre 2024
 
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Cannes 2017: promossi e bocciati del glamour sulla Croisette

22/05/2017  Strano a dirsi, ma finora è proprio l'eleganza a fare difetto in queste edizione del festival. Soprattutto quella femminile, mentre quella maschile si è difesa bene. La nostra pagella ai divi.

Il di più di questa 70° edizione del Festival di Cannes sta nel maggior numero di partecipanti, di giornalisti, di addetti ai lavori. Nessuno è voluto mancare ai festeggiamenti di una ricorrenza così speciale. Il meno, strano a dirsi, è nel glamour, negli abiti griffati che gli stilisti affidano alle star. Insomma, latita l’eleganza. Ci riferiamo a quella femminile, perché gli uomini in smoking fanno sempre figura. Il migliore? Quello indossato da Jake Gyllenhaal. Per le attrici, invece, il discorso si fa spinoso.

 

Si è partiti subito male con le protagoniste del titolo di apertura, Les fanto^mes d’Ismael di Arnaud Desplechin. Alla montée des marches Charlotte Gainsbourg si è presentata con un tubino argentato corto, troppo corto per l’occasione, e i capelli arruffati (voto 4). Marion Cotillard, di solito originale, ha sfilato insaccata in un bustier nero, con tanto di laccetti sul decolleté, che pareva di una taglia troppo grande (voto 5). Inguardabili. Tra le invitate in platea, figura orripilante di Robin Wright con un vestitino grigio dalle maniche lunghe e lo spacco corto, i capelli laccati, l’aria dimessa di una che ha saccheggiato il mercatino dell’usato (voto 3).

 

Poco meglio Susan Sarandon, la cui bellezza non sfiorisce con l’età ma il buongusto si: il lungo abito nero incrociato sul davanti aveva le spalle nude, ma pareva fatto con le tende di casa (5). Se l’è cavata meglio la madrina Monica Bellucci, avvolta in abito di chiffon nero di morbida eleganza (6). Da applausi, invece, le mise di due giurate. L’attrice cinese Fan Bingbing indossava un morbido vestito dal tenue color malva completato, sulle spalle, da un leggerissimo velo dello stesso tessuto. Eterea (7). Ancor più bella l’attrice americana Jessica Chastain, rossa naturale, che ha osato mettendo un tubino nero tempestato di figure e ricami coloratissimi capaci di esaltare la sua diafana carnagione (8).

 

Un innato tocco di eleganza che la Chastain ha confermato giorno dopo giorno, azzeccando sempre l’abito giusto. Cosa, ahimé, che invece non è riuscita all’altra rossa del festival, Julianne Moore: sempre brava e aggraziata ma una volta addobbata con un vestito rosso stile cocotte del Far West (4) e un’altra con un abito corto color madreperla, tutto trapuntato, completato sulle spalle da una stola pelosa che sembrava un piumino (5).

 

Elegantissimi però i sandali. Tilda Swinton, protagonista di Okja, si è presentata anche lei in un improbabile abito color latte stile Andromeda, i capelli biondi arrotolati sulla testa (4). A tener su l’indice del glamour hanno contribuito poco pure le ospiti. Uma Thurman è così slanciata che farebbe bella figura anche in accappatoio, perché allora quel lungo abito rosa slavato dall’aria smorta (5)? L’attrice spagnola Victoria Abril, sempre briosa, è entrata al Palais in kimono colorato con copricapo a vaso alto 50 centimetri. Spassoso ma non era una festa in maschera (3).

 

Quando poi è salita la tensione e nerboruti bodyguard hanno fatto largo alla immancabile star musicale, altro flop. Rihanna ha salito i gradini in un morbido manteau bianco (lei nera, carica di tatuaggi) sull’abito bustier dello stesso taffetà di seta cruda, firmato Dior Haute Couture. Peccato che l’effetto visivo fosse simile a quello di un enorme paralume, per colpa anche della goffaggine imbarazzante della fanciulla (voto 4). Perfino i meravigliosi orecchini di smeraldi e diamanti (prestati da un famoso gioielliere) risultavano mortificati dai vistosi occhialini dalla montatura bianca inopinatamente inforcati dalla cantante. Non meno imbarazzanti i vistosissimi abiti, dagli sgargianti colori e le gonne amplissime, indossati dalla modella e attrice indiana Aishwarya Rai (5), testimonial de L’Oréal ma ridotta a una gigantesca Barbie incapace di salire la celebre scalinata del Palais.

 

Nel sole radioso della domenica pomeriggio si è poi materializzata sulla scalinata del Palais Nicole Kidman, una che l’eleganza ce l’avrebbe innata ma che stavolta non ha fatto centro: bello il lungo tubino ricoperto di paillettes argentate e bordato di rouches a balze che spuntavano qua e là a spezzarne la linea (tipo grattacielo bosco verticale a Milano) facevano l’effetto, ancora una volta, di un ondeggiante paralume, anche se bello (6). La collega Elle Fanning, avvantaggiata dalla giovanissima età, ha sfilato invece con un abitino lieve dai colori pastello vero inno alla primavera (7). Hurra finale, invece, per Juliette Binoche, vera habituée del Festival, la cui matura bellezza è stata messa in risalto da un semplice abito bianco, stile vestale greca, dal collo alto ma con maniche e decolleté in voile trasparente (voto 8). A riprova che la classe non è acqua.  

 
 
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