Monsignor Matteo Maria Zuppi, arcivescovo della diocesi di Bologna, nel santuario di Bocca di Rio .
Il vescovo Matteo Zuppi, a un anno dal suo insediamento, continua a investire nella carità grazie ai proventi della Faac, la multinazionale dei cancelli automatici ricevuta in eredità dalla Curia Bolognese. Il piano è già stato messo a punto e il vescovo lo sta applicando puntualmente, passo dopo passo, attento ai bisogni che emergono dalla sua comunità.
Dopo aver investito oltre mezzo milione di euro nel settore della scuola, per garantire il diritto all’istruzione alle famiglie più disagiate, adesso guarda alle fasce più deboli della popolazione con un progetto di largo respiro che prevede la ristrutturazione integrale di diversi edifici di proprietà della diocesi, che saranno adibiti a strutture ricettive con finalità sociali.
Il progetto più impegnativo, fortemente caldeggiato da don Giovanni Nicolini, è quello che riguarda un vecchio immobile di via del Tuscolano, zona Corticella, a pochi passi dalla Casa della Carità gestita dalle suore.
Questa grande struttura, una volta terminato il recupero, sarà destinata integralmente al reinserimento sociale degli ex detenuti una volta estinta la pena in carcere.
A Castelmaggiore, nell’hinterland bolognese, dove da anni opera una delle comunità della Papa Giovanni di don Oreste Benzi, sono già partiti i lavori di riedificazione di una ex stalla in disuso per potenziare l’accoglienza dei senzatetto, inserendo anche attività aggiuntive che andranno a potenziare l’ospitalità temporanea.
A Villa Revedin infine, nel grande parco adiacente al Seminario, i cantieri riguarderanno la casa colonica che un tempo ospitava gli agricoltori dell’area.
Verranno realizzati due appartamenti completamente a misura di disabile. Uno di questi, con ogni probabilità, sarà destinato in modo stabile a un nucleo familiare mentre l’altro servirà per l’accoglienza di persone disabili in gravi difficoltà o privi dell’appoggio della famiglia.