logo san paolo
venerdì 02 giugno 2023
 
strage a istanbul
 

Capodanno insanguinato a Istanbul

01/01/2017  Il 2017 si apre con una strage in Turchia probabilmente targata Isis. Sono 39 i morti, almeno 16 gli stranieri. Caccia all'uomo in tutto il Paese

Una gigantesca caccia all’uomo è in corso in Turchia, dopo l’attacco nella discoteca Reina nel quartiere Ortakoy, sul Bosforo, frequentato soprattutto da stranieri. Finora 39 le vittime accertate, fra cui almeno 15 stranieri.  Poco dopo l'una in Turchia, 23, 30 ore italiane, due persone o anche tre, secondo i testimoni, uno solo (che all'inizio è stato descritto come vestito da Babbo Natale) secondo il ministro degli interni, sono entrate nella discoteca e hanno cominciato a sparare. Molti si sono salvati gettandosi nelle acque gelide del Bosforo.

L’ombra dell’Isis dietro l’attentato portato a compimento nonostante l’imponente apparato di sicurezza che aveva dispiegato 25 mila agenti in tutta la città. Nella discoteca, nel distretto di Besiktas, nella parte europea di Istanbul, c’erano oltre 500 persone al momento dell’attacco. Gli assalitori hanno prima ucciso un poliziotto e una guardia giurata e poi hanno cominciato a sparare a caso sulla folla. Le forze speciali sono immediatamente intervenute, ma gli assalitori sono riusciti a fuggire.

Il presidente statunitense uscente Obama ha parlato di «ferocia», offrendo l’immediato aiuto della Casa Bianca ad Ankara; il dipartimento di Stato Usa ha espresso «solidarietà all’alleato turco», il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha condannato il «tragico attacco» e ha dichiarato che «tutta l'alleanza atlantica è vicina alla Turchia», mentre l'alto rappresentante europeo per gli Affari esteri Federica Mogherini ha espresso vicinanza ai familiari delle vittime e ha sottolineato che si deve «lavorare per prevenire tali tragedie».

Per il momento non ci sono rivendicazioni, ma i commentatori locali mettono in relazione l’attacco con l’uccisione dell’ambasciatore russo in Turchia e con i precedenti attentati targati Isis. La Turchia sarebbe nel mirino per l’alleanza con la Russia, e in particolare per la raggiunta tregua, sul fronte siriano. Sul fronte iracheno e iraniano il Paese, pur accusato in passato di foraggiare l’Isis comprandone il petrolio (accusa sempre respinta dal Governo di Ankara)  pagherebbe la sua politica oggi più incisiva contro il pericolo Isis.

Sotto accusa, dal fronte interno, la repressione, dopo il fallito colpo di Stato, che il presidente Erdogan ha scatenato contro larghi settori dell'esercito. Repressione che avrebbe reso più fragile la sicurezza del Paese. Dal canto suo, Erdogan ha dichiarato che l'attentato punta a seminare il caos.

I vostri commenti
26

Stai visualizzando  dei 26 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo