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giovedì 01 giugno 2023
 
stella maris
 

Cappellani del mare, il Papa dà loro le facoltà dei Missionari della Misericordia

27/06/2019 

Sono in oltre 300 porti, in 55 Paesi, «per offrire assistenza spirituale e materiale a tanti marittimi, pescatori e alle loro famiglie». Apostoli del mare, cappellani e volontari di Stella Maris, sono stati ricevuto da Francesco questa mattina. Il Papa ha sottolineato da un lato il servizio fondamentale svolto dalla gente del mare - «Con oltre il novanta per cento del commercio mondiale trasportato da navi di tutti tipi, la dipendenza della nostra società dall’industria marittima è indiscutibile. Senza i marittimi, l’economia globale si fermerebbe; e senza i pescatori molte parti del mondo soffrirebbero la fame» - ma anche le contraddizione che caratterizzano un lavoro difficile per tanti motivi: «La vita da marittimo o da pescatore è segnata non solo dall’isolamento e dalla lontananza. A volte è anche ferita da esperienze vergognose di abusi e ingiustizie; dalle insidie dei trafficanti di persone umane; dai ricatti del lavoro forzato. Altre volte non ricevono il salario loro dovuto o vengono abbandonati in porti lontani. Oltre ai pericoli della natura – tempeste e uragani –, devono affrontare quelli degli uomini, quali la pirateria o gli attacchi terroristici. Solcano gli oceani e i mari del mondo, approdando in porti dove non sempre sono ben accolti».

In questo quadro per Francesco è fondamentale il servizio di “Stella Maris”, nata 99 anni fa (il prossimo anno celebra a Glasgow il suo centenario col 25.mo Congresso mondiale nella città scozzese), con l’approvazione di Pio XI, che desiderò che l’Apostolato del mare estendesse la sua missione agli oceani e ai mari di tutti i continenti. «La vostra presenza nei porti, piccoli e grandi, già di per sé dovrebbe essere un richiamo alla paternità di Dio e al fatto che davanti a Lui siamo tutti figli e fratelli; un richiamo al valore primario della persona umana prima e al di sopra di ogni interesse; e uno stimolo a tutti, a partire dai più poveri, a impegnarsi per la giustizia e il rispetto dei diritti fondamentali». Quindi il Papa è passato a dare dei consigli pastorali, raccomandando prima di tutto l’ascolto: «Con compassione e discrezione, date la possibilità di aprire il cuore, e questa è la prima cosa, molto preziosa, soprattutto per persone che hanno ben poche occasioni di farlo. Il vostro servizio ai marinai e ai pescatori è anzitutto quello di ascoltarli, ascoltare le loro preoccupazioni materiali e spirituali. L’ascolto poi porta all’azione».

Proprio in virtù della complessità del ministero e in vista del centenario Francesco ha concesso «a tutti i cappellani dei marinai le stesse licenze che ho dato ai Missionari della Misericordia». A volte, ha detto a braccio, può capitare ai cappellani di entrare in contatto con persone «con problemi di coscienza che li fanno soffrire tanto, e sulle navi possono avere la possibilità di buttarli fuori». «Lontano dalla loro casa, dalla loro patria, forse un dialogo col cuore può aprire orizzonti di speranza» «Siate misericordiosi».

Durante il Giubileo del 2016, papa Francesco aveva istituito la figura dei Missionari della Misericordia, circa 1.000, nominati “ad hoc” con il compito di predicare la Parola di Dio e confessare anche i cinque peccati che sono riservati alla Sede Apostolica, per i quali scatta la scomunica latae sententiae, cioè automatica, tra cui "abortire o rendersi corresponsabile dell’interruzione volontaria della gravidanza". Gli altri quattro peccati sono per «chi profana le specie consacrate, oppure le asporta o le conserva a scopo sacrilego» e «chi usa violenza fisica contro il Romano Pontefice» o riguardano specificatamente i consacrati, come il sacerdote che assolve in confessione la persona con la quale ha avuto rapporti sessuali o che viola il «sigillo sacramentale», cioè il segreto confessionale; o anche il vescovo che «senza mandato pontificio» consacra un altro vescovo o ordina una donna sacerdote.

(immagine in alto: Reuters, 2016)

 
 
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