Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 11 ottobre 2024
 
Scuola
 

«Cara maestra, mia figlia ha fatto i compiti»

10/11/2016  Ecco la lettera che Daniele Anile ha scritto alla maestra di sua figlia Chiara rispondendo idealmente a tutti quei genitori che non condividono i compiti da fare a casa. Parole di buon senso che restituiscono dignità al ruolo e autorevolezza agli insegnanti.

"40 anni e maestro di scherma da ormai quasi la metà. Padre da un po’, e ovviamente per sempre. Logorroico da quando a tre anni finalmente (per me ma non per gli altri) mi sono deciso a parlare. Osservatore della realtà non mi ricordo da quando, grazie a tutte le persone che ho incontrato, per primi i miei genitori". Si presenta così Daniele Anile sul suo blog danieleanile.com il papà che ha scritto una lettera alla maestra della figlia in controtendenza con l'atteggiamento di tanti, troppi genitori oggi. In cui ribadisce l'importanza dell'impegno e la serietà delle istituzioni e, tra le righe, tocca innumerevoli temi sensibili tra cui rispetto, educazione, regole, impegno, presenza ma anche divertimento e libertà. Ingredienti sani e giusti per crescere bene un figlio.  

 

Foto di Daniele Anile
Foto di Daniele Anile

Cara maestra,

mia figlia Chiara ha fatto regolarmente i suoi compiti.

Come ogni pomeriggio, dopo pranzo, ha svuotato il suo zaino sul tavolo del salotto, e mentre io accanto a lei finivo di scrivere una relazione per il lavoro, lei si è messa a lavorare sulle vocali; non so se fosse felice o no di farlo, ma del resto neanche io avevo molta voglia di scrivere quella relazione; però entrambi l’abbiamo fatto, perché per quanto io ami il mio lavoro e ringrazi tutti i giorni un destino gentile che mi ha permesso di svolgere una professione che mi sono scelto, ci sono alcune cose del mio lavoro che non faccio volentieri; e credo che anche Chiara debba imparare, con le dovute proporzioni, che oltre al divertimento esiste anche l’impegno. E che dobbiamo dare il nostro 100% anche in quelle cose che non ci piace fare. Per dire tutta la verità ogni tanto lei si girava verso di me e mi chiedeva delle precisazioni su quale lettera dovesse inserire negli spazi mancanti e io ho cercato in tutti i modi di non darle risposte preconfezionate ma di provare a far trovare a lei la soluzione; ammetto però che a un certo punto, sull’ultima riga, non ho resistito e le ho detto quale lettera dovesse scrivere; era un’ora che lavorava ed effettivamente sembrava stanca.

Cara maestra, mia figlia ha fatto i compiti oggi e dopo è scesa dalla bambina del piano di sotto a giocare. Prima ovviamente ha chiesto alla mamma della sua amichetta se anche lei avesse finito i compiti, e penso abbiano giocato tutto il pomeriggio, in bicicletta prima e poi con le bambole, come è giusto per bambine della loro età. Domani non so se potranno giocare ancora perché Chiara deve andare in piscina per il corso di nuoto. Credo che l’attività sportiva sia uno dei fondamenti dell’educazione di un bambino e le prometto che insegnerò a mia figlia ad organizzarsi per poter conciliare le sue attività extra scolastiche con i suoi compiti quotidiani.

Cara maestra, mia figlia ha fatto i compiti oggi, e li farà anche domani e il giorno dopo ancora. Ma le prometto che continuerà a giocare, a scoprire il mondo attraverso esperienze e avventure e continuerà a fare sport. Le prometto anche che ogni tanto si annoierà, e dovrà usare quella noia, per cercare in se stessa le risorse per combatterla. Cercherò di farle fare viaggi e finché me lo chiederà le racconterò delle favole prima di addormentarsi, ma purtroppo ogni tanto non potrò essere presente fisicamente. Perché sarebbe bellissimo poter passare ogni ora insieme, ma sia io che sua madre dobbiamo anche lavorare e spero che anche questo le sia di insegnamento. Ma la sera, quando tornerò a casa dal lavoro le continuerò a chiedere se ha fatto tutti i compiti, e dopo le chiederò di raccontarmi la sua giornata, perché una cosa non esclude l’altra, perché non esiste il piacere senza il dovere, e perché penso che un bambino sia piccolo, ma non sia stupido, e che quindi capisca benissimo che non tutti i momenti possono essere piacevoli e divertenti e che ognuno di noi ha delle responsabilità.

Cara maestra, leggo in queste ore che alcune sue colleghe sono state accusate di essere troppo dure perché hanno messo una nota sul registro a 2 ragazzini poco più grandi di mia figlia che, per gioco, hanno spintonato e umiliato un loro compagno disabile davanti a tutti. Ecco, a questo proposito, mi auguro che mia figlia non si macchi mai di un gesto così stupido e meschino, ma, se mai facesse qualcosa del genere, o anche qualcosa di meno grave, le metta tranquillamente una nota sul registro; a casa, dopo averle spiegato dove ha sbagliato, io aggiungerò anche una piccola punizione. E quando ci vedremo la prossima volta che accompagnerò mia figlia a scuola da lei, probabilmente la ringrazierò, perché avrà dimostrato di avere a cuore l’educazione di mia figlia.

Cara maestra, ovviamente non le spedirò mai questa lettera, piena di frasi che per lei e per me sono delle banali ovvietà; però mi permetta di dirle comunque che temo che andando avanti di questo passo, prima o poi queste ovvietà potrebbero diventare delle eccezioni.

Cordiali saluti.

Un padre

I vostri commenti
18

Stai visualizzando  dei 18 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo