Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 11 ottobre 2024
 
LA LETTERA
 

Cardinal Zuppi: "Quando Sinisa mi disse: 'Ho pianto come un bambino, sono diventato uomo'

17/12/2022  La lettera di cordoglio dell'Arcivescovo di Bologna alla famiglia Mihajlovic e alla città che ha adottato entrambi come cittadini onorari. Don Matteo, come ama farsi chiamare, lo è diventato ieri

L’Arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi, diventato ieri cittadino onorario della città, di cui governa la Diocesi, appena appresa la notizia della morte di Siniša Mihajlović, - suo concittadino, nel senso che anche lui è diventato cittadino onorario del capoluogo emiliano dal 2021 -, esprime a nome della Chiesa di Bologna vicinanza nella preghiera, cordoglio e partecipazione al dolore della moglie, dei figli e della famiglia. E rivolge un pensiero anche a tutti i bolognesi che in questi anni hanno conosciuto la sua testimonianza, in particolare il mondo sportivo, i giocatori, i dirigenti del Bologna Football Club, i medici e il personale sanitario che lo hanno seguito.

«Sono vicino nella preghiera alla famiglia di Siniša», scrive il Cardinale, in questi anni l’ho incontrato più volte e abbiamo stabilito un rapporto di amicizia. Mi mandò persino un saluto in occasione di una trasmissione televisiva. Ricordo che mi raccontò sin dall’inizio della sua malattia, parlandone da uomo vero, e confidò la sua fatica e vulnerabilità. Disse, ricordando quando si recò a Medjugorje, "ho pianto come un bambino e sono diventato uomo”. Mi hanno colpito la sua forza e sensibilità, la sua testimonianza nella prova e nella vita. Ha saputo trasmettere i valori in cui credeva anche nell’attività sportiva, a cui con passione si è dedicato fino all’ultimo. In lui la voglia di lottare nella vita e in campo si univa a quella di fare squadra e di essere guida per i suoi giocatori. Molti cittadini e tifosi hanno pregato per lui anche recandosi in pellegrinaggio alla Madonna di San Luca, alla cui protezione ora, nella preghiera, lo affidiamo».

Multimedia
Centinaia in fila alla camera ardente per l'ultimo saluto a Mihajlović
Correlati
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo