Entra in basilica e saluta per primo il papa emerito. L’abbraccio tra papa Francesco e Ratzinger è affettuoso e semplice. Benedetto si toglie lo zucchetto in segno di rispetto e papa Francesco sosta un attimo con lui. Il Concistoro per la creazione dei nuovi 19 cardinali comincia. Il segretario di Stato, monsignor Pietro Parolin saluta Ratzinger, i cardinali applaudono, il discorso continua. «Sotto la sua guida», dice monsignor Parolin, intraprendiamo e continuiamo «il cammino di una conversione pastorale e missionaria che non può lasciare le cose come stanno».
Dal canto suo, come già aveva fatto nell’indicare i nomi dei nuovi porporati, papa Francesco torna a mettere in guardia i cardinali dall’invidia e dalle rivalità. «Siamo anche noi pur sempre umani, peccatori, e siamo sposti alla tentazione di pensare alla maniera degli uomini e non di Dio», dice il Papa. La conseguenza? Se prevale la mentalità del mondo «subentrano le rivalità, le invidie, le fazioni…».
Ma papa Francesco dice anche il positivo, il significato dell’essere chiamati da Dio, da Gesù. E dice ai cardinali di cosa ha bisogno la Chiesa: «Ha bisogno di voi, della vostra collaborazione, e prima ancora della vostra comunione. Ha bisogno del vostro coraggio, per annunciare il Vangelo in ogni occasione opportuna e non opportuna, e per dare testimonianza alla verità». Ancora la Chiesa ha bisogno di preghiera e compassione, «della vostra preghiera, che è il primo compito del Vescovo», e della vostra «compassione soprattutto in un momento di dolore e di sofferenza in tanti Paesi del mondo».
Infine il Papa spiega che i nuovi cardinali, insieme con tutta la Chiesa, hanno come compito anche la pace. «La Chiesa ha bisogno di noi anche affinché siamo uomini di pace e facciamo la pace con le nostre opere, i nostri desideri, le nostre preghiere: per questo invochiamo la pace e la riconciliazione per i popoli che in questi tempi sono provati dalla violenza e dalla guerra».
Il pensiero è soprattutto a quanto sta succedendo in Ucraina, Paese per il quale il Papa aveva esplicitamente pregato anche nel corso dell’ultima udienza in piazza San Pietro.
Dopo aver consegnato le berrette cardinalizie, vengono rese note anche le assegnazioni dei titoli e delle diaconie di ciascun cardinale:
1. Cardinale Pietro Parolin, Titolo dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela
2. Cardinale Lorenzo Baldisseri, Diaconia di Sant’Anselmo all’Aventino
3. Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Diaconia di Sant’Agnese in Agone
4. Cardinale Beniamino Stella, Diaconia dei Santi Cosma e Damiano
5. Cardinale Vincent Gerard Nichols, Titolo del Santissimo Redentore e Sant’Alfonso in via
Merulana
6. Cardinale Leopoldo José Brenes Solórzano, Titolo di San Gioacchino ai Prati di
Castello
7. Cardinale Gérald Cyprien Lacroix, i.s.p.x., Titolo di San Giuseppe all’Aurelio
8. Cardinale Jean-Pierre Kutwa, Titolo di Sant’Emerenziana a Tor Fiorenza
9. Cardinale Orani João Tempesta, o.cist., Titolo di Santa Maria Madre della Provvidenza
a Monte Verde
10. Cardinale Gualtiero Bassetti, Titolo di Santa Cecilia
11. Cardinale Mario Aurelio Poli, Titolo di San Roberto Bellarmino
12. Cardinale Andrew Yeom Soo-Jung, Titolo di San Crisogono
13. Cardinale Ricardo Ezzati Andrello, s.d.b., Titolo del Santissimo Redentore a
Valmelania
14. Cardinale Philippe Nakellentuba Ouédraogo, Titolo di Santa Maria Consolatrice al
Tiburtino
15. Cardinale Orlando B. Quevedo, o.m.i., Titolo di Santa Maria «Regina Mundi» a Torre
Spaccata
16. Cardinale Chibly Langlois, Titolo di San Giacomo in Augusta
17. Cardinale Loris Francesco Capovilla, Titolo di Santa Maria in Trastevere
18. Cardinale Fernando Sebastián Aguilar, c.m.f., Titolo di Sant’Angela Merici
19. Cardinale Kelvin Edward Felix, Titolo di Santa Maria della Salute a Primavalle.