Questi sono alcuni disegni fatte in segno di speranza e solidarietà.
Gentilissimi Signori di Famiglia Cristiana,
mi chiamo Marco, ho 34 anni e mezzo e vi scrivo da Prato la mia città nativa che si trova in Toscana nell'Italia Centrale. Da quattro mesi siamo segregati in casa per via del coronavirus che si scatenò in Cina dalla fine dell'anno scorso, e poi è arrivato in Italia come nel resto del mondo.
Purtroppo, sono in cassa integrazione da tre settimane ma le mie giornate le riempio bene perché leggo circa tre giornali al giorno, ovvero La Nazione, il Tirreno con la cronaca della mia città e l'Avvenire che mi arriva dal martedì al venerdì perché sono abbonato al mensile "Si Alla Vita" il quotidiano cattolico del Movimento per la Vita di cui ne faccio parte dal 2009.
Mi tengo informato vedendo il TG1 delle 13,30 il giorno e la sera quello delle 20,00 e a seguire il Telegiornale di TV Prato delle 20,30 sempre tutte le sere. Seguo la Santa Messa domenicale alle 10,55 trasmessa su Rai 1 e alle 12,00 l'Angelus del Papa con la Benedizione Apostolica "Urbi et Orbi" mentre il venerdì prendo la Via Crucis su TV Prato alle 21,15 in diretta dalla Cattedrale di Santo Stefano che si trova in Piazza del Duomo.
Non ho mancato l'appuntamento di mercoledì 25 marzo giorno della Festa dell'Annunciazione in ricordo dell'Annuncio della Nascita di Gesù a Maria per bocca dell'Arcangelo Gabriele narrato dall'evangelista Luca e il suo "Eccomi" senza farselo ripetere due volte. Alle 12,00 è stato detto il "Padre Nostro" col Papa e a seguire l'Angelus su Rai 1.
Venerdì 27 dello stesso mese, sempre su Rai 1, alle 18,00 c'è stato il momento di preghiera col Papa meditando sul brano del Vangelo di Marco quando Gesù era in barca con i suoi discepoli e placa la tempesta rimproverandoli perché non avevano ancora fede. Successivamente si è recato a pregare davanti alla statua della Madonna come a quella del Crocifisso Ligneo di San Marcello in cui si rievocava la peste del 1522, quando fu portato in processione da Adriano VI per scongiurare la fine dell'epidemia.
Infine, la Benedizione Apostolica dall'Ostensorio usato per l'Adorazione Eucaristica emettendo l'indulgenza plenaria ovvero la remissione totale di ogni peccato commesso volontariamente davanti a una Piazza San Pietro vuota di fedeli ma uniti nella preghiera.
Anche a Prato il giorno di San Giuseppe il vescovo Monsignor Giovanni Nerbini ha effettuato l'Ostensione della Sacra Cintola insieme al sindaco Matteo Biffoni per dare un segno di speranza ai pratesi nonostante fosse vuota Piazza del Duomo, ma abbiamo seguito in TV con una candela accesa nel giorno della Festa del Papà e il sindaco si commosse al punto che non riuscì a trattenere le lacrime.
Questo gesto richiamò la terribile pestilenza scoppiata nel 1494 e allora il Cardinale Giovanni De Medici (futuro papa Leone X) effettuò l'ostensione della cintola per chiedere aiuto a Gesù e Maria che si allontanassero questa pandemia.
Adesso vi saluto augurandovi una buona serata, buona Settimana Santa, come una felice e santa Pasqua, nella gioia del Cristo Risorto. Cordiali Saluti.
Marco
Prato